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Teano – Censure e dirette Facebook, Padre Mattera chiarisce

TEANO (di Nicolina Moretta) – Ieri sera il Padre Guardiano Fedele Mattera è intervenuto a fare chiarezza nell’ora di preghiera in diretta facebook dal Santuario di Sant’Antonio di Teano. Padre Fedele sostanzialmente ha detto:”Pace e bene a tutti, ben ritrovati. Questa nostra preghiera ha bisogno di una delucidazione. Voi sapete che per un giorno la nostra trasmissione si è interrotta. Oggi un giornale locale on line titolava:”Sant’Antonio ha fatto la grazia: Pace fatta tra il Vescovo e frate Mattera”. Per quanto voglia bene a Sant’Antonio , Sant’Antonio non ha fatto nessuna grazia, anche perché, con onestà d’animo, tra me e il Vescovo Giacomo Cirulli non c’è stato niente, non c’è stato alcun attrito. Se Sant’Antonio deve spendere le sue grazie, le va a spendere per qualcosa di più seria, per le persone veramente bisognose. Noi non abbiamo bisogno di questa grazia, perché è proprio la grazia di Dio che ci tiene uniti e confidenti. Che cosa è successo? Il Vescovo, com’è nelle sue prerogative, ha dato delle semplici disposizioni per la settimana Santa. Così ha fatto chiarezza anche sull’uso dei social da parte dei sacerdoti della Diocesi di Teano – Calvi. Io sono un frate minore, ma il Vescovo Cirulli è il mio Vescovo. Il Vescovo è il mio Vescovo. A noi non sta ad interpretare i decreti, a noi sta obbedire. Quando si è incerti, la regola importante è darsi una sosta per capire se si è in comunione con i progetti del Vescovo. Per noi Francescani l’obbedienza è un cardine. E’ un’obbedienza cadaverica. Se il Vescovo mi chiedesse di abolire la pagina del Santuario, io lo farei immediatamente. La preghiera ci aiuta a crescere. La preghiera è unità. Quando la preghiera ci divide dagli altri non nasce dall’unione dello Spirito, ma da colui che fa crescere la divisione. Se Dio è Padre la Chiesa è madre. E per noi che stiamo nella Diocesi di Teano – Calvi la madre è il Vescovo Giacomo Cirulli. La madre va difesa, protetta. Un’altra chiarificazione. L’articolo del quale vi parlavo portava la sigla S.B. Io non so chi sia questo S.B. Io ci tengo a dire che questo S.B. non fa parte della famiglia Francescana. Non c’è spazio per chi può avere un minimo rancore verso il Vescovo, perché nella famiglia Francescana non avrebbe nessun diritto di pascere”.

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