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CAPRIATI A VOLTURNO – Nonno Pietro compie 100 anni

CAPRIATI A VOLTURNO – Il giorno sei aprile il concittadino Pietro Simonetti compie cento anni. L’Associazione Combattenti e Reduci e la Pro Loco Capriatese lo intervistano tramite il Presidente Nino Amato. E’ da subito evidente la sua lucidità e il suo interminabile racconto è chiaro, preciso. Egli ricorda perfettamente tutti gli avvenimenti della sua vita e il suo racconto è corredato di date precise.

“Sono stato arruolato nel 1934 come recluta a Forlì nell’ 11° Btg. Fanteria Compagnia Comando. Sono entrato da subito nella banda militare perché suonatore di clarinetto. Fui congedato dopo sei mesi e rientrai a casa. Il 28 aprile 1935 ho sposato Nicolina Viccione; il 12 maggio ’35, dopo pochi giorni dal matrimonio, sono stato richiamato alle armi a Treviso nel 55° Reg.to Fanteria ed inviato per l’addestramento di guerra in provincia di Udine, a Tarvisio, per poi rientrare a Treviso. Nel 1936 venni trasferito con tutto il Battaglione a Cosenza, in quanto si preparava la partenza per l’Africa. Difatti nel settembre del 1939 si partì da Napoli per la guerra d’Africa (Africa settentrionale) con il 39° Reg.to Fanteria e fummo dislocati a Tripoli e a Tobruch. Il nostro fronte era dislocato tra Tunisia e Tripolitania, lì proseguirono gli addestramenti militari di guerra. Ricordo che il nostro accampamento era sfornito di acqua potabile, per cui l’acqua trasportata dalle autobotti veniva razionata. Non c’erano strade, ma solo dune di sabbia e qualche pista in terra battuta. Noi militari, oltre a partecipare all’addestramento di guerra, dovevamo rimuovere con le pale la sabbia per far transitare gli automezzi militari. Negli anni ’39-’40 la nostra missione può definirsi di pace e di addestramento militare a Tripoli. Negli anni ’41-’42 ho partecipato alle azioni di guerra quale mitragliere sul fronte della Tripolitania e della Cirenaica. In questo periodo, oltre a scarseggiare l’acqua, scarseggiava anche la benzina e ciò fino alla fine della mia missione. Intervenne poi il mio trasferimento dal fronte al Comando Superiore di Cirene 5^ Sezione Fotografa, dove venni inviato unitamente ad altri otto o nove commilitoni.

Alla fine del 1942 venni rimpatriato a Roma. Dopo circa un paio di anni, il 28 aprile 1945, l’uccisione di Benito Mussolini comportò a Roma notevoli disordini. Molti militari abbandonarono la divisa e fecero ritorno nelle rispettive residenze. A fronte di tali disordini anch’io rientrai a Capriati. Purtroppo, però, a Capriati venni cacciato dalla mia abitazione ad opera dei tedeschi. Mi rifugiai con la mia famiglia dapprima nel granaio del palazzo Viccione Rocco sito nel centro storico di Capriati, e poi, a seguito dei bombardamenti che caddero anche su Capriati, mi rifugiai con la mia famiglia in Letino per quaranta giorni e, precisamente, fino al giorno della Liberazione.

Nella mia vita civile ho fatto il clarinettista nelle due bande musicali nel frattempo nate a Capriati, la prima di Ernesto Piemonte e la seconda di Brunelio Bucci, ed ho fatto il coltivatore diretto sui miei terreni.

Ho ricevuto tutti i riconoscimenti militari al valore”.

Il racconto dell’amico Pietro è fluido, interminabile e spontaneo. Ci riferisce di aver avuto tre figli: Tommaso, Luigi e Rosario, e che ha ben tredici tra nipoti e pronipoti.

Lo invitiamo, pertanto, data la sua piena lucidità, ad esprimere un suo pensiero-insegnamento da dedicare al prossimo, e lui spontaneamente afferma:”Prima non c’era democrazia e non si viveva bene, oggi, nonostante la democrazia, si vive di stenti!”. Rimaniamo sorpresi di tanta loquacità e lucidità anche di giudizio.

Lo stile di vita è fondamentale per la salute dell’essere umano e per la sua stessa longevità. E’ vero che oggi, mediamente, le aspettative di vita vanno aumentando, grazie ai progressi della medicina ma, a nostro modesto avviso, esiste una realtà parallela a quella della scienza medica ovvero una realtà che spesso ritroviamo nei nostri piccoli “teatri di vita” provinciali, ove la semplicità del vivere quotidiano, l’approccio più sereno ad una realtà quasi fuori dalle problematiche della “globalizzazione”, fa si che l’essere umano riesca a vivere meglio e più a lungo.

La festa di compleanno si svolgerà con la celebrazione, alle ore 16 del sei aprile, della S. Messa presso la chiesa madre di Capriati a Volturno dedicata a S. Maria delle Grazie e S. Nicola di Bari, farà seguito un ricco buffet presso la casa del figlio Luigi con maestosa torta e la partecipazione di tutta la collettività capriatese. Auguri infiniti ed affettuosi all’amico Pietro Simonetti.

 

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un commento

  1. Finalmente un lieto evento a Capriati relativo alla durata della vita, dopo le tanti morti premature. Viva nonno Pietro.