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VAIRANO PATENORA – Incidente sulla Venafrana, Risi lotta contro un’infezione batterica. Più casi nello stesso reparto dell’ospedale civile di Caserta

vairano patenora. Pierluigi Risi lotta, da diversi giorni, contro una fortissima infezione batterica. I medici starebbero attuando un protocollo particolare, previsto in casi come questo, ma per il momento non  sembrano esserci miglioramenti sostanziali nelle condizioni generali del ragazzo.  Secondo alcune indiscrezioni anche altri pazienti, ricoverati nello stesso reparto di terapia intensiva del civile di Caserta, sarebbero stati colpiti dalla stessa infezione. L’ipotesi più probabile, quindi, sembra essere quella legata ad una infezione contratta all’interno dello stesso reparto. Tuttavia è bene precisare che si tratta solo di una ipotesi che, al momento, non trova ancora le conferme ufficiali. Tuttavia i camici bianchi del civile di Caserta sembrano ottimisti tanto che nei prossimi giorni potrebbe anche essere dichiarato fuori pericolo.  Lo scontro alcuni giorni fa, quando perse la vita un’amica del ragazzo – Laura Carella – che  con la sua auto stava accompagnando Pierluigi  verso casa.  Il terribile destino però volle che la macchina finisse contro uno dei tigli secolari posti ai lati della statale che conduce verso il Molise.
Sulla dinamica dell’incidente, nel quale non sembrano essere coinvolte altre vetture, stanno indagndo ancora i carabinieri della locale stazione per capire le cause che hanno spinto i due ragazzi fuori strada. L’ipotesi più probabile sembra essere quella di un guasto meccanico che avrebbe impedito al giovane di controllare e fermare il veicolo.  Tuttavia, considerata l’ora (circa le tre del mattino) non si puà escludere del tutto il classico colpo di sonno.  L’intero paese di Vairano Patenora si è stretto, subito dopo il grave incidente in cui rimase ferito Pierluigi e nel quale perse la vita una sua amica – Laura Carella, di Marzano Appio – intorno alla famiglia Risi

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9 commenti

  1. CON TUTTO IL RISPETTO PER LA POVERA RAGAZZA CHE NON C’E’ PIU’ E ANCHE PER PIERLUIGI CHE STA LOTTANDO PER LA VITA… MA UN POCO POCO DI COLPA LA VOGLIAMO DARE PURE ALL’ALCOOL? CHE DITE?

  2. si infatti è alcool che si è fatto bere da solo….

  3. nonsenepuòpiù!

    Come disse QUALCUNO tanti anni fa “chi è senza peccato scagli la prima pietra”. Allora!? Chi di noi, in gioventù, non ha fatto qualche c…..a? Tutti!! Chi più chi meno. Non spetta a noi stabilire le colpe per quello che è accaduto, ma, piuttosto, se vogliamo davvero avere rispetto per le povere vittime e per il dolore dei loro familiari, è conveniente il SILENZIO e, sempre in silenzio, rivolgere una preghiera (per chi ci crede) alla nostra Entità Suprema (qualunque nome essa abbia).

  4. Il rispetto è anche dire le cose come stanno! Ripeto, sono profondamente addolorato per l’accaduto e mi dispiace immensamente per tutti e due questi giovani. Non sto dicendo che se lo meritavano. Ho solo detto che quà i guasti meccanici e i colpi di sonno non c’entrano niente! Sarò duro, sarò insensibile, sarò quello che volete ma purtroppo questa è la verità

  5. nonsenepuòpiù!

    Buon per te che sai come stanno le cose! Questo è come dire:”Non se lo meritavano, ma se la sono cercata!”. Oppure, “Chi è causa del suo mal pianga se stesso!”. Caro/a ADESSOBASTA, concordo con te che oggi il fenomeno a cui fai riferimento è molto diffuso, ma parlarne serve a ben poco. Bisognerebbe monitorare di più la vita di questi giovani (e non mi riferisco solo alle famiglie che, sicuramente, fanno una grande fatica a stare dietro ai loro figli! Che fai?! Impedisci loro di vivere come il 99% dei giovani fa oggi?! Li leghi con le catene ai loro letti?!). Il monitoraggio dovrebbe interessare maggiormente i locali che, dopo un certo orario, dovrebbero rallentare o, meglio ancora, evitare la “mescita”, intensificare i controlli all’uscita degli stessi locali o lungo le strade di maggiore percorrenza, organizzare dei taxi collettivi che li prelevino e li riaccompagnino a casa o qualunque altra cosa sia possibile fare. Non volevo certo dire che la verità, se è questa la verità, debba essere nascosta, ma sono i fatti che contano perchè le parole, ora, fanno soffrire ancora di più.

  6. Alcool? Ma che ne sapete? Cosa ne sapete di come è successo? Al posto di fare i super sapientoni…

  7. nonsenepuòpiù!

    Chiedo scusa se il mio intervento è sembrato quello di un “super sapientone”. Soprattutto mi dispiace se si è letta una scarsa sensibilità nei confronti dei familiari delle vittime. Quello che cercavo di spiegare ad “ADESSOBASTA” è che la verità non la conosciamo, ma a dire il vero, non mi interessa neanche conoscerla perchè, ormai, il fatto è accaduto e ci resta solo la speranza che “qualcosa”, o meglio, “qualcuno” possa davvero migliorare. Il mio era un discorso più ampio. Non neghiamo che il fenomeno esiste e dilaga ovunque, ma, ripeto, non sta a noi stabilire le cause o le concause dell’accaduto. se qualcosa c’è da fare è adoperarci affinchè certe cose possano essere contenute e limitate.

  8. Concordo pienamente con te sul fatto di organizzare delle navette oppure delle iniziative che sensibilizzano i giovani a non usare alcool o stupefacenti quando si è alla guida! Mi scuso anch’io se sono potuto sembrare insensibile oppure sapientone. Io i sapientoni e i finti moralisti li odio! So che le mie parole possono far male in un certo senso agli amici o ai parenti di questi giovani e non è questo il mio intento credetemi. Anche io sono stato male appena appresi questa tragica notizia ed è per questo che parlo, proprio perchè vorrei che queste cose non accadessero più.

  9. si possono vietare alcolici dopo una certa ora, mettere navette, fare maggiori controlli ecc ma nulla, e sottolineo nulla, servirà se la persona in questione non è una persona responsabile. concordo con adessobasta. nel caso in questione è noto il modo in cui sono andate le cose ma non sta a noi fare processi. chi ha sbagliato pagherà. la mia preghiera va alla povera ragazza che non c è più e ai familiari che la piangono.