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Teano / Arce – Omicidio Mollicone, l’ex maresciallo Mottola e suo figlio: siamo innocenti (il video delle dichiarazioni)

Teano / Arce –  “Non ho ucciso Serena Mollicone, sono innocente”. Queste le parole di Marco Mottola durante la conferenza stampa svoltasi oggi in un hotel di Cassino, indetta dal gruppo di difensori che seguono la famiglia Mottola nell’ambito dell’inchiesta per l’omicidio della giovane di Arce. (guarda il video con le dichiarazioni)
Sulla stessa linea anche l’ex comandante della stazione carabinieri di Arce, Franco Mottola, padre di Marco: “respingiamo ogni accusa in merito al delitto della povera Serena. Abbiamo fiducia nella giustizia e auspichiamo che si possa fare chiarezza sulla vicenda”. (guarda il video con le dichiarazioni)
E’ stata una conferenza stampa, a tratti, caotica nella quale è stata scritta una pagina di pessimo giornalismo, quel tipo di giornalismo diretto più ad imporre la propria verità non all’accertamento della stessa. Aggressività, prevaricazione delle regole e la costante ricerca di intimorire o comunque di mettere in difficoltà  l’interlocutore hanno primeggiato sopra tutto. E la cosa è ancor più grave se si considera che tutto ciò è stato attuato da colleghi di importanti testate nazionali che, invece, avrebbero dovuto dare l’esempio ai più “piccoli”. (guarda il video con le dichiarazioni) I Mottola, attualmente residenti a Teano, loro paese di origine,  sono stati sostenuti, durante la conferenza stampa, dal loro legale di fiducia, l’avvocato Francesco Germani e dal pool composto dal criminologo Carmelo Lavorino, uno psicologo e un medico legale.

La vicenda:
Il prossimo 15 gennaio 2020 è fissata l’udienza preliminare a carico dei cinque imputati per l’omicidio della 17enne Serena Mollicone. Secondo l’accusa Serena Mollicone venne aggredita nell’allogio di servizio presente nella struttura militare. Sono passati quasi 20 anni e nonostante l’impegno degli inquirenti, non si riesce a risolvere quel caso che vede fra gli indagati tre cittadini di Teano: l’ex comandante della caserma di Arce Franco Mottola, la moglie Anna, il figlio Marco. Figure che hanno sempre respinto ogni accusa dichiarandosi estranei ai fatti.
Con loro sono indagati anche il luogotenente dei Carabinieri, Vincenzo Quatrale, all’epoca vice comandante della stazione e che deve rispondere anche della presunta istigazione al suicidio del brigadiere Santino Tuzi, e il brigadiere Francesco Suprano. (guarda il video con le dichiarazioni) 

 

 

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