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SANT’ANGELO D’ALIFE – Editoriale. Di Tommaso, tra ricaduta e resurrezione

SANT’ANGELO D’ALIFE (francesco mantovani) – Esistono momenti nella vita di ognuno contornati molto spesso dall’alone dell’incertezza. Frammenti di vita segnati dalla solennità di una profonda riflessione capace di generare una svolta o una rottura. Una riflessione a seguito della quale ci si può ritrovare mestamente in un “baratro” dopo aver assaporato il retrogusto particolare del comando o nuovamente protagonisti sotto le luci della ribalta. Prima di percorrere il sentiero ove si annidano i più impervi passi davanti ad ognuno di noi c’è quel bivio in cui si è chiamati a scegliere dove andare e, soprattutto, con chi. O se, legittimamente, scegliere semplicemente di proseguire in solitario. In barba a tutte le difficoltà di un cammino che già sai si presenterà lungo e tortuoso. Questa riflessione, dallo scorso mese di agosto, siamo certi si stia incuneando con una spinta via via maggiore nella mente e nella coscienza dell’ex sindaco Crescenzo Di Tommaso, ma anche dei suoi fedelissimi Giovanni Battista Pisaturo, Franco D’Aniello e Maria Luisa Giardullo. Alla presentazione delle liste in vista delle elezioni manca ormai poco tempo. Meno di un mese. Il tempo a disposizione per fare la mossa politicamente più opportuna si stringe. Da quel giorno di agosto, quando bruscamente si interruppe la sua prima esperienza amministrativa, Di Tommaso sta comprensibilmente meditando vendetta. Politica, naturalmente. Allo stesso modo sembrano pensarla coloro che gli sono rimasti accanto fino all’ultimo giorno di vita di quella compagine che, a dispetto del nome, non voltò mai decisamente pagina. Il problema, in questo scenario foriero di bilaterali e pesanti stoccate dialettiche, è che la volontà di scendere nuovamente in campo da parte dell’ex sindaco e dei suoi fedelissimi sembra essere alimentata prevalentemente dal desiderio di uno scontro con quei dissidenti che misero la parola fine ad un’esperienza amministrativa tribolata. Fin dai primissimi giorni. Ora, in un momento in cui le casse comunali vivono la loro stagione più comatosa, ci si chiede se sia proprio opportuno porsi al cospetto della contesa con uno spirito più distruttivo che propositivo. Anche questa, come tante altre volte nel corso dei due anni e mezzo di mandato, è sicuramente una questione di opportunità. La desiderata vendetta contro il vicesindaco uscente Michele Caporaso ci sta pure. L’indole umana, infatti, spesso è incline a ragionare attraverso meccanismi così affrettatamente privilegiati. Ma il punto (di non ritorno) è proprio questo. Conviene realmente porsi agli elettori con animus pugnandi? Non sarebbe forse il caso di cominciare a disquisire e a confrontarsi con altre forze politiche in gioco sulla base di una progettualità programmatica seria? Comporre una lista oggi non è poi così difficile. Basta trovare (o per meglio dire, convincere) qualche altra persona e il dato è tratto. E poi? Le strade prima del bivio si fanno sempre più strette. Gli spazi si restringono e i tempi si accorciano. I gruppi sono per lo più definiti. Esclusa qualche limatura. Prima di fare il passo decisivo occorre necessariamente dare maggiore peso alla riflessione. Valutare la possibilità di aprirsi al dialogo piuttosto che restare arroccati ventilando e auspicando scenari futuri difficilmente praticabili o credibili. Quel bivio è a pochi passi. A pochi giorni dalla Santa Pasqua, non è poi così irriverente ipotizzare che quella scelta segnerà inevitabilmente il confine che separa una rocambolesca ricaduta da una gradita resurrezione.

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2 commenti

  1. Un momento di riflessione! Questo è il modo più semplice , ma molto efficace, per poter essere utili alla propria collettività. Anche se professionalmente , spesso si è più disponibili al clamore della cronaca e del pettecolezzo. Bravo!

  2. dialogo. è quello che serve.
    un quesito però è dovuto: Di tommaso ha compreso che occorrono dialogo e serie riflessioni ? o è solo apparenza e buonismo dell’ultim’ora?fino a che punto si tiene al proprio paese?alla propria gente?…caro francesco parli di PROGETTUALITA’ PROGRAMMATICA SERIA(finalmente) …ho i miei dubbi…prevalrà l’animus pugnandi .lo si comprende da come ci si sta muovendo (questo si quello no). ma qualche dote bisogna anche riconoscergliela ,quella del guizzo all’ultimo momento.saltare sul primo treno che passa e poi alla prima occasione buttare giù chi non ti conviene….tanto non sarà mai colta sua, farà credere a tutti che si è trattato di una caduta accidentale.
    complimenti per l’articolo. BRAVO!