Piedimonte Matese – Per il sindaco Luigi Di Lorenzo non ci sono dubbi: i consiglieri comunali gruppo Carlo Grillo, Clotilde Marcellina Riccitelli e Sara Petella, sono ignoranti. Non conosco, secondo la fascia tricolore piedimonte, il regolamento e le norme. E’ durissima la replica di Di Lorenzo al gruppo SiAmo Piedimonte dopo la richiesta di un consiglio comunale per discutere del caso legato al consigliere di maggioranza Mauro Martino. “Manifesto dei redivivi: c’è poco da rispondere a tanta ignoranza! Non abbiamo mai voluto infierire su gossip personali perché le cose personali restano personali….Questa richiesta oltre LA IGNORANZA del regolamento comunale e del Tuel meraviglia per due cose : la caduta di stile e la inaspettata firma della Riccitelli sotto una cosa così squallida. Le richieste inerenti querele e fatti personali non sono possibili e soprattutto la loro discussione vietata dall’art.56. I Consiglieri hanno diritto di presentare al Sindaco interrogazioni, interpellanze e mozioni su argomenti che riguardano direttamente le funzioni di indirizzo e di controllo politico- amministrativo del Consiglio Comunale e le altre sue competenze. In ogni caso ci sarà a breve un consiglio comunale per argomenti seri ma tale discussione non sarà permessa. Continuate a discuterne al Bar”. Questo la replica del sindaco al gruppo guidato da Carlo Grillo
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Trovo veramente stucchevole queste querelle personali.
Tutti pronti, maggioranza ed opposizione, a polemizzare tra loro su quello che non interessa né ai cittadini né al paese, se non il loro Ego.
Questi giovani amministratori, tanto motivati in campagna elettorale cosa hanno finora prodottto? Nulla!
Davanti ai bar ci sono tutti gli amministratorti, maggioranza e opposizione, sindaco compreso. I nostri giovani assessori una cosa del programma (pensato ma non detto) l’hanno ottenuta: finalmente la paghetta mensile!
Nulla di male, per carità,anzi soldi dei cittadini spesi bene se solo facessero qualcos di concreto per questo paese. Cose nell’interesse dell’intera collettività e non occupazione di marciapiedi con la merce sopra o pedane fisse in strettoie dove passano le auto a 10 cm dai tavolini.
Perché per il resto, per i problemi seri ma anche per la piccola ordinaria amministrazione (buche sui marciapiedi e in mezzo alla strada, auto in sosta sui marciapiedi e davanti a passi carrabili e sui posti riservati ai disabili, semafori che non funzionano da anni, parcheggi in doppia fila anche in prossimità di incroci, villa comunale invivibile e, dulcis in fundo, un apcheggio coperto costato milioni di euro mai inaugurato.
Ecco, gli amministratori che vogliono il bene del paese pensano a queste cose. Le minoranze che vogliono bene al paese pungolano gli amministratori su queste cose. Ma qua, oggi ancor più di prima, nulla si fa se non la solita schermaglia sui personalismi.