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CASERTA – Cosentino deve essere arrestato, i giudici spiegano le ragioni

CASERTA – “La mancata candidatura dell’imputato non è  stata spontanea, ma derivante da scelta di opportunita’ politica”. Questo il fulcro della motivazione di oltre 20 pagine depositata questa mattina in cancelleria, dal presidente del collegio C del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gianpaolo Guglielmo, dopo il rigetto della richiesta di revoca della misura cautelare presentata lo scorso 23 febbraio dai legali di Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa nel processo in corso da due anni presso il collegio.  Nella richiesta degli avvocati dell’ex sottosegretario all’Economia Agostino De Caro e Stefano Montone, era stato dedicato un intero capitolo al capo d’incolpazione contenuto nell’ordinanza firmata dal gip Raffaele Piccirillo “in cui emerge evidente che la nascita dell’ipotizzato rapporto illecito fonda su un patto voto/favori; e che l’spressione dell’accordo – nella parte attribuita all’imputato – trova manifestazioni in comportamenti funzionalmente legati (e funzionalmente possibili) soltanto in ragione del ruolo politico ed istituzionale del Cosentino che, come rilevato dal gip della cautela, era (all’epoca dell’emissione del titolo) parlamentare della Repubblica, Sottosegretario e Coordinatore Regionale del PDL“. In chiave di pericolosita’ soggettiva, percio’, secondo i legali “la prognosi e’ quindi tutta legata funzionalmente (e funzionalmente limitata) alla sua capacita’ di esercitare il proprio potere politico: in mancanza del quale non soltanto viene meno ogni rischio di ipotetica recidivanza, ma – a ben guardare – si scioglie unilateralmente anche ogni eventuale patto originario, non avendo piu’ (il clan) alcun interesse a sostenere un soggetto che non sia piu’ in grado di restituire, in termini di contributo esterno, quel favore”. Tutto cio’ non e’ sufficiente per il giudice per accogliere la richiesta di revoca. Nella motivazione depositata intorno alle 11,30 nella cancelleria del primo piano del tribunale, c’e’ anche il riferimento ai due pareri negativi dei pm Alessandro Milita e Antonello Ardituro. Martedi’ scorso era stata depositata la prima motivazione del giudice Orazio Rossi (presidente del collegio A che sta trattando il processo denominato Il Principe e la ballerina, in cui Cosentino risponde di reimpiego di capitali illeciti e corruzione)

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