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Intercettazione Fassino-Consorte Silvio Berlusconi condannato a un anno L’ex premier era imputato per rivelazione di segreto d’ufficio. Due anni e tre mesi al fratello Paolo La sentenza del Tribunale di Milano. Il Giornale aveva pubblicato la conversazione sul caso Unipol

MILANO – Intercettazione Fassino-Consorte: Silvio Berlusconi condannato a un anno. Il tribunale di Milano ha condannato Silvio e Paolo Berlusconi nel processo per la vicenda della pubblicazione sulle pagine del Giornale della conversazione tra Piero Fassino, allora segretario Ds, e Giovanni Consorte, numero uno di Unipol: “Allora abbiamo una banca?”. La conversazione non poteva essere pubblicata perché all’epoca era ancora coperta da segreto istruttorio. Il riferimento era alla scalata del colosso assicurativo a Bnl nel 2005 (sulla quale si sono aperti poi un’inchiesta e il relativo processo). Il fratello di Berlusconi, Paolo, è stato condannato a 2 anni e 3 mesi. Silvio Berlusconi era imputato in concorso in rivelazione di segreto d’ufficio insieme al fratello Paolo, che era accusato anche di ricettazione e millantato credito (ipotesi di reato dalle quali è stato assolto). Il tribunale non ha disposto alcuna misura interdittiva nei confronti dell’ex presidente del Consiglio. “Siamo molto sorpresi” ha commentato l’avvocato Piero Longo, uno dei difensori di Berlusconi.Secondo l’accusa, il 24 dicembre 2005 l’allora capo del governo avrebbe ascoltato la registrazione di quella telefonata, ancora coperta da segreto istruttorio e contenuta in una pen drive, in un incontro ad Arcore alla presenza del fratello e degli imprenditori Fabrizio Favata e Roberto Raffaelli. Era stato quest’ultimo, che lavorava per la Research Control System (società che forniva le apparecchiature per le intercettazioni alla Procura), a trafugare, secondo le indagini, il “nastro” e, assieme a Favata e al fratello Paolo, ad offrirlo, secondo l’accusa, come ‘regalò a Berlusconi in vista delle elezioni politiche del 2006. Pochi giorni dopo, il contenuto di quella telefonata era stato pubblicato e si era scatenata una “bufera” di reazioni politiche.I giudici della quarta sezione penale del tribunale di Milano hanno disposto un risarcimento a carico dei fratelli Berlusconi di 80mila euro a favore di Fassino, parte civile nel processo. Il risarcimento è stato disposto a titolo di provvisionale. Il procuratore aggiunto di Milano, Maurizio Romanelli, aveva chiesto per Silvio Berlusconi un anno di carcere, mentre per il fratello Paolo tre anni e tre mesi di reclusione dovendo lui rispondere non solo di concorso in rivelazione del segreto d’ufficio ma anche di ricettazione. La sentenza sarebbe dovuta arrivare a gennaio ma il processo ha subito una pausa elettorale in quanto la difesa del leader del Pdl aveva chiesto e ottenuto una sospensione a dopo il voto. Sospensione che è stata concessa proprio il giorno in cui i giudici avrebbero dovuto entrare in camera di consiglio.

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