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TEANO – Ospedale di comunità, via Roberto Conca: promozione oppure rimozione?

teano. Il chirurgo Roberto Conca non è più il  direttore dell’ospedale di comunità di Teano. Lo ha stabilito il dirigente dell’Asl di Caserta – Paolo Menduni – che ieri ha inviato una disposziione di servizio presso la struttura sidicina. Contestualmente, Menduni, sceglie il nuovo numero uno dell’ospedale di comunità. La scelta è caduta su un medico di base: Aquilino Polito, originario di Caserta ma da anni con studio in Teano.
Roberto Conca, attraverso la disposzione di servizio giunta ieri, dovrà occuparsi dell’organizzazione della nascente struttura del Day Surgery. Una struttura che però sembra essere ancora ferma nel libro dei sogni.
Per questa ragione il passaggio di consegna fra Conca e Polito può essere interpretato, ameno relativamente alla posizione di Conca, con due ipotesi: quella della promozione oppure quella della rimozione.
Infatti se effettivamente, fra qualche tempo, l’idea del day surgery diventerà realmente operativa, allora, per Conca, si tratterà di una promozione. Se invece il day surgery continuerà a restare mera teoria, allora, quella di Conca, sarà stata un’autentica rimozione. Intanto è scoppiata immediata la protesta dei medici di base contro la decisione dell’Asl ed in particolare in merito alla nomina di Polito quale responsabile dell’ospedale di Comunità.
I colleghi di Polito chiedono a Menduni di conoscere i criteri con i quali  è stato scelto un medico di base, invece di un altro. La polemica non tocca Polito ma l’assenza di qualsiasi metodo e soprattutto il coinvolgimento degli altri  medici di base.
I sindacati promettono di andare fino in fondo per chiarire la vicenda e non si esclude, come già avvenuto in passato, che Menduni possa rivedere la propria disposizione. Quello di Teano è stato il primo ospedale di comunità nato in provincia di Caserta e assunto a modello da altre Asl campane. Doveva essere un modello da imitare, invece, presto potrebbe essere un contenitore vuoto. L’ospedale di comunità di Teano, il primo in Campania, inaugurato oltre un anno fa, è  una struttura territoriale destinata a pazienti con malattie non acute. L’assistenza medica è garantita, con le stesse modalità del domicilio, dal proprio Medico di famiglia o dai medici della continuità assistenziale (ex Guardia Medica) nei giorni festivi, prefestivi e nelle ore notturne. Durante il ricovero sono effettuate le terapie, le indagini diagnostiche e le consulenze necessarie prescritte dal medico.  Il trasferimento di quindici infermieri è solo l’ultimo tassello di un quadro desolante che di fatto rende i servizi sanitari nell’Alto Casertano una chimera. I residenti, per curarsi, sono costretti a continui pellegrinaggi verso le strutture del Molise, del Lazio oppure verso il capoluogo di Terra di Lavoro dove si riducono ulteriormente i posti letto. Ora, è disponibile poco meno di un posto letto per ogni 1000 abitanti. La media regionale  è invece di 3,2 posti letto per 1000 abitanti. Una media che sale ulteriormente per il capoluogo partenopeo. I servizi sanitari negati alla popolazione dell’Alto Casertano, trovano conferma anche in una  sentenza del Tar, ribadita dal Consiglio di Stato, che impongono una presenza maggiore di medici sul territorio.

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