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CASERTA – Camorra, vendevano informazioni riservate agli avvocati, perquisite le abitazioni di due cancellieri

CASERTA – I carabinieri del nucleo investigativo di Caserta hanno eseguito due diverse perquisizioni domiciliari nei confronti di ausiliari della corte di Appello di Napoli indagati per corruzione, associazione per delinquere e violazione del segreto d’ufficio. Le perquisizioni domiciliari nei confronti dei due cancellieri, uno residente a Napoli e l’altro a Salerno, sono state ordinate dai pm della Dda di Napoli che indagano su presunte connivenze tra clan dei Casalesi e due avvocati del foro di Santa Maria Capua Vetere.  In particolare, l’inchiesta nasce in seguito all’arresto dell’avvocato penalista Carmine D’Aniello di Aversa, condannato l’otto novembre del 2011 a tre anni di reclusione per favoreggiamento reale e continuato dai giudici del tribunale di Santa Maria, ma assolto dal reato dall’accusa di associazione mafiosa. I cancellieri, stando alle indagini, avrebbero fornito informazioni agli avvocati, spostato o fissato udienze dietro compenso economico che si aggirava dai 20 ai 50 euro a pratica. Per gli inquirenti, esisteva un tariffario che i funzionari degli uffici giudiziari proponevano ai legali in cambio di favori.

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