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Cambiare il proprietario di un immobile: quale procedura seguire

Quando ci si trova a dover formalizzare una compravendita o un testamento, è necessario registrare il cambio di proprietario del bene immobile oggetto della transizione. Vediamo di seguito tutto quello che c’è da sapere per effettuare la procedura nel modo corretto.

La voltura catastale: quando va fatta

L’intestazione di un immobile è registrata all’interno del ‘catasto‘, il nome con il quale è nota l’Agenzia del Territorio, gestita dall’Agenzia delle Entrate. Il catasto altro non è che la banca dati che raccoglie le informazioni relative ai beni immobili presenti sul territorio italiano.

In altre parole, qualsiasi bene immobile va registrato all’Agenzia del Territorio indicando tutte le informazioni ad esso relative: ubicazione, dimensioni, caratteristiche e titolare della proprietà.

Il proprietario di un immobile, però, può cambiare nel momento in cui il bene viene venduto, ceduto, donato o ereditato. In casi del genere, è necessario comunicare al catasto la variazione del titolare della proprietà e per questo bisogna fare una voltura catastale (fanno eccezione le Provincie autonome di Trento e Bolzano, dove è attivo il Catasto Tavolare, e il servizio di voltura non è disponibile).

Chi può richiedere una voltura catastale

La voltura va fatta ogni qual volta cambia il proprietario del bene immobile. Come ai apprende dal sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, con la domanda di voltura “il contribuente comunica all’Agenzia che il titolare di un determinato diritto reale su un bene immobile non è più la stessa persona ma un’altra“.

La domanda di voltura deve essere presentata da tutti i soggetti che sono tenuti a registrare gli atti con cui si trasferiscono diritti reali su beni immobili, ovvero:

– i privati, in caso di successione ereditaria e riunione di usufrutto;

– i notai, per tutti gli atti da essi erogati, ricevuti o autenticati;

– i cancellieri giudiziari (per le sentenze da loro depositate);

– i segretari o i delegati di una qualsiasi Amministrazione Pubblica, solo per gli atti stipulati nel rispetto degli enti di appartenenza.

Come e dove presentare la richiesta

A seconda dei casi, la presentazione della domanda di voltura va effettuata seguendo specifiche modalità. Per i notai e i pubblici ufficiali, la richiesta consiste nell’invio all’Agenzia delle Entrate del Modello unico informatico.

Nelle successioni ereditarie, invece, chi ha presentato la dichiarazione di successione (ossia gli eredi, i tutori, i curatori, gli amministratori o gli esecutori testamentari) deve compilare la domanda di voltura, per mezzo di un modulo cartaceo o tramite il software Voltura 1.1. Il termine di presentazione della domanda è di trenta giorni, che decorre dalla data di presentazione della dichiarazione di successione.

Alla presentazione della richiesta di voltura possono provvedere anche i diretti interessati nel caso in cui chi è obbligato non provveda; se più persone hanno obbligo di presentare la domanda, è sufficiente presentarne una sola per più volture.

Quali sono i costi della voltura

Per la presentazione di ciascuna domanda di voltura si deve effettuare un versamento di 55 euro (tributo speciale catastale) ai quali vanno aggiunti 16 euro di imposta di bollo per ogni quattro pagine della domanda. Gli importi dovuti possono essere pagati allo sportello dell’ufficio (ma non in contanti) oppure sul conto corrente postale indicato dai singoli uffici provinciali. Se la domanda viene presentata in ritardo, vanno pagate anche le sanzioni previste.

È anche possibile aggiornare l’intestazione catastale di un bene tramite portali online specializzati in pratiche di questo tipo, come ad esempio www.ivisura.it; anche in questo caso, è necessario procurarsi tutta la documentazione e le informazioni relative all’immobile da allegare alla domanda da inoltrare tramite un apposito tool online. Nello specifico, è necessario ottenere la copia dell’atto che attesta i nuovi dati catastali da registrare in luogo di quelli già esistenti, la carta di identità e il codice fiscale dell’intestatario (o di un legale rappresentante).

 

 

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