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Sessa Aurunca – San Rocco, Moretta chiarisce “carenza di medici ma nessuna chiusura dei reparti di ginecologia e ortopedia”

Sessa Aurunca (di Carmine Di Resta) – La situazione è seria, ma non c’è nessun rischio di chiusura dei reparti di ortopedia e ginecologia. “Non ci sarà nessuna chiusura dei reparti e tanto meno del San Rocco  verranno assicurate le emergenze non gli interventi di urgenzaper quanto riguarda l’ortopedia”.  Questo è quanto ha fatto emergere il direttore sanitario Salvatore  Moretta. Attualmente in organico ci sono quattro ortopedici a fronte di altri due che ne servirebbero. Si va avanti ed i quattro medici sopperiscono il servizio almeno di urgenza. Molte le richieste avanzate dal direttore sanitario del San Rocco al direttore Generale dell’Asl Pasquale De Biasio il quale ha indetto circa cinque mesi fa un avviso pubblico ed un concorso solo per Sessa Aurunca, ma devono maturare i cosi detti tempi tecnici anche se il tutto è stato indetto con largo anticipo per l’arrivo della stagione estiva. La quota cento non ha avvantaggiato la sanità  e il dato nazionale rispecchia la circostanza che mancano le figure specialistiche . Una carenza vecchia di anni, basti pensare che in medicina occorrerebbero 14 internisti  a fronte di 9 presenti; occorrerebbero 9 medici cardiologi mentre assicurano il reparto solo in sette  e la ginecologia  va avanti con molta difficoltà. Bisogna poi tener presente dei diritti acquisiti dai dottori come ferie e quelli che devono usufruire della legge 104, allora il discorso si fa più complicato. Con gli avvisi pubblici i medici interessati o vanno in strutture private o in quelle più vicine alla loro residenza. Ogni anno si effettuano  più di  decine di migliaia di pronto soccorsi e si superano le decine di migliaia per le attività ambulatoriali. Numeri che fanno riflettere sulla grande utenza che dispone il San Rocco. Il territorio merita attenzione, il San Rocco, infatti, è situato in una particolare posizione che lo pone al confine tra la provincia di Caserta e il basso Lazio. L’ospedale necessita di uno sviluppo maggiore sia sul piano strutturale che dei servizi. In assenza di reperibilità di personale c’è chi ha azzardato l’ipotesi di “bacino di prelievo”  degli ospedali vicini. Negli ultimi anni la pianta organica si è ridimensionata di alcune  figure professionali che hanno creato disfunzioni in una struttura palesemente in crisi di risorse umane. L’auspicio è che la struttura possa diventare sempre più ‘autonoma’ affinché i cittadini possano trovare sul territorio tutte le risposte sanitarie di cui hanno bisogno. La politica, se dovesse esserci, a livello centrale e periferico è pregata di battere  un colpo.  

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