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CALVI RISORTA – Sparò alla moglie, la Procura chiede il giudizio immediato

calvi risorta. Sparò in gola alla moglie dopo un banale litigio per questioni di soldi: il pm chiude le indagini e chiede il giudizio immediato per Giorgio Della Valle difeso dall’avvocato Natalina Mastellone. L’imputato si trova ristretto agli arresti domiciliari dopo il folle gesto per  aver tentato di uccidere la moglie con cinque colpi di pistola e averla ridotta in fin di vita. Della Valle ha deciso di chiedere il giudizio abbreviato che verrà celebrato dinanzi al gup Cettina Scognamiglio per il prossimo 19 aprile . Intanto dal fascicolo del pubblico ministero della Procura di Santa Maria Capua Vetere  escono fuori delle novità dei risvolti nel processo a carico di Giorgio Della Valle. Dal carteggio processuale sono emerse delle dichiarazioni nuove che vanno contro la posizione dell’imputato. Un vicino di casa lo accusa di essere un uomo dedito solo al giogo d’azzardo. Lo stesso testimone sentito durante le indagini preliminare dagli inquirenti in particolare dai carabinieri della stazione di Calvi Risorta  ha riferito di aver visto Della Valle più giocare alle macchinette da poker. Dichiarazione   assolutamente falsa, che mira a screditarlo.   Circostanza che il Della Valle nega e che ritiene , da uomo d’altri tempi quale è e da uomo che ha trascorso la sua vita lavorando per potersi permettere una casa di proprietà, screditante. Di qui la decisione di presentare una diffida ai Carabinieri di Calvi risorta nei confronti di P.M. il vicino suo vicino di casa.  In netto aumento il numero di donne italiane che hanno chiesto aiuto ai Centri antiviolenza.  Donne picchiate, maltrattate, vittime di violenze fisiche e psicologiche.   Il cambiamento necessario per porre fine a una situazione dalla gravità estrema, è quello della mentalità. Come emerge dai risultati delle ricerche infatti, è nei luoghi in cui le comunità sono più chiuse nei valori retrogradi di supremazia maschile che la violenza sulle donne aumenta e non viene denunciata. Il maschio si sente tutelato dalla cerchia familiare e dall’ambiente circostante, dagli usi e costumi della propria comunità di appartenenza. Così ad esempio la prima forma di violenza sulle donne è quella sessuale, anche sotto forma di incesto, che rimane ben celata tra le mura domestiche, e per la quale la vittima non osa neanche confidarsi con amici o parenti per paura della condanna morale. Infatti, spesso la donna è ritenuta dalla comunità colpevole di aver provocato sessualmente l’uomo di turno. La donna che si ribella, la donna che denuncia un uomo della sua famiglia, o che lascia casa per vivere da sola è immediatamente disapprovata e malgiudicata dalla comunità. La paura di essere giudicata e umiliata, rende così la donna vittima di violenza una schiava rinchiusa nella propria abitazione.
maria giovanna pellegrino

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