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TEANO – La Fiera di Sant’Antonio, fra nostalgia e voglia di rilancio

Teano – Domani parte la Fiera di Sant’Antonio. Quella degli ultimi decenni è la brutta copia della magnifica e antichissima Fiera capace di attrarre visitatori ed espositori anche dal cuore dell’Europa. E’ indubbiamente molto antica l’istituzione della Fiera di  Sant’Antonio; chiaramente precedente alle fonti storiche che la ricordano, già dal XVII secolo, nel contesto di notizie attinenti la descrizione dello Stato e della Città di Teano. Ma la più vecchia e specifica informazione a riguardo è data da un documento manoscritto inedito del 1730 da cui si apprende che in quell’anno, a causa dell’indebitamento «di docati 4500 colli creditori fiscalari»  si stabilirono precise imposizioni sugli scambi commerciali.  Già da allora la Fiera venne ad acquistare quella sua peculiare caratteristica, durata fino ai nostri anni cinquanta, che tanto la rese famosa in Italia ed in Europa. Infatti il commercio dei capi equini cominciò a sormontare rispetto agli  altri e raggiunse una tale espansione, sia qualitativa che quantitativa, da indurre l’Esercito borbonico ad effettuare qui le leve dei suoi quadrupedi.  Con lo sviluppo delle reti ferroviarie le distanze non rappresentavano più un ostacolo insormontabile, si videro giungere a Teano centinaia di capi provenienti dal Tirolo e dall’Ungheria e la Fiera divenne, insieme a quella di Verona, la più grande rassegna equina d’Italia. La Grande Guerra pose bruscamente fine all’apporto qualitativo d’oltralpe, ma l’afflusso continuò fino agli anni cinquanta, quando arrivavano a Teano numerose mandrie di cavalli dalla Toscana e dall’Umbria, mentre a piedi, dagli Abruzzi o dalla Ciociaria, su dalla strada degli Svizzeri, sopraggiungevano a centinaia i cavalli.
Tradizionalmente nel comune di Teano ogni anno in occasione della festa di Sant’Antonio il 13 giugno presso l’omonima collina si svolge la Fiera campionaria realizzata per favorire il commercio e dare sostegno e impulso all’economia del paese e alle attività produttive locali, L’evento richiama espositori e visitatori anche oltre il territorio regionale e rappresenta pertanto una occasione per la promozione del territorio, dei suoi prodotti tipici, dell’enogastronomia e delle bellezze storiche e naturali locali. La fiera di Sant’Antonio nasce come fiera dell’agricoltura e nel corso degli anni ha subito evoluzioni tali che hanno modificato completamente sia la tradizione agricola che l’organizzazione complessiva.
Quest’anno la manifestazione si svolgerà nei giorni 11, 12 e 13 giugno. L’inaugurazione è fissata per giorno 11 alle ore 19:00, al taglio del nastro è prevista la partecipazione di autorità politiche e religiose. E’ prevsito il villaggio del Gusto”, diviso in due grandi settori: il primo dedicato alla mostra-mercato delle produzioni tipiche del territorio, mentre il secondo spazio è dedicato alle produzioni enogastronomiche locali e ai sapori genuini dei prodotti dell’agricoltura dell’intera Regione Campania, sapientemente trasformati dai rinomati chef che hanno aderito all’iniziativa. Ci saranno  due momenti di particolare interesse per il mondo agricolo: uno dedicato all’agricoltura sociale e un altro in cui si porterà a conoscenza dei visitatori il valore aggiunto delle certificazioni per i prodotti agroalimentari. Infine giorno 13 alle 21:00 si terrà un convegno “Cibo per la mente” a cui interverranno rappresentanti delle varie comunità agricole del territorio, associazioni del mondo del cibo e autorità politiche. La Fiera si pone come obbiettivo quello di rappresentare una vetrina ideale per tutte le aziende che operano nel settore agricolo e dell’artigianato ed al tempo stesso riserva grande rilievo alle eccellenze locali, dando la possibilità alle stesse di instaurare un rapporto diretto ma soprattutto di fiducia con il cliente

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