Sparanise – Merola, c’è poco da festeggiare: siamo un paese allo sfascio

Sparanise – “C’è poco da festeggiare. È solo tornato a casa un indagato prima arrestato, poi inviato a dimora obbligata e oggi sottoposto a vigilanza con obbligo di presentazione ai Carabinieri per due volte al giorno festivi compresi. Se poi ogni indagato, definito dal Gip “ senza scupoli”e che abbia reso dichiarazioni  “ parzialmente ammissive”, che ritorna a casa vada festeggiato come un eroe questo è altra cosa e altra mentalità che non ci appartiene. Se poi questo svolga le funzioni di sindaco, senza avvertire bisogno di altri comportamenti etici, questo è altro discorso. Una città umiliata, offesa, oltraggiata questa è oggi Sparanise che nella sua storia annota nell’attuale occupante la casa comunale il primo sindaco arrestato, poi con divieto di dimora oggi con obbligo di presentazione. Il clima non è dei migliori anche in virtù di dichiarazioni rese da leggiadre e fini bocche locali che della cultura hanno fatto l’arma migliore per il vivere civile. Il Paese è allo sfascio anche morale con il tentativo di mistificare una realtà amara ma già annunciata. Siamo tra gli ultimi in Provincia, senza voce in capitolo e non stimati dai palazzi che contano ben lungi, sicuramente,  da essere così sprovveduti   da aprire ad indagati porte e ascolto. Ci auguriamo che ben altre tempeste non siamo all’orizzonte, non ad eventuali possibili colpevoli, ma per la cittadinanza che come corpo elettorale paga colpe di un voto non utile ed idoneo a risolvere i problemi nemmeno quelli quotidiani. Siamo una comunità allo sbando che alcuni mistificatori  vorrebbero continuare a manipolare nelle coscienze e nell’intelletto. Si è passati dal c’et accis al c’ ha  accis e se fatt pur arrestà. La dignità imporrebbe altro”. (Antonio Merola, consigliere comunale)

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