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PIGNATARO MAGGIORE – Livelli, le ragioni di Cuccaro

pignataro maggiore. Livelli, a sorpresa spunta fuori un documento di agosto 2012 del sindaco cucaro: e’ la minoranza ad avere problemi sull’argomento.  E sui terreni gravati da canoni da livello a Pignataro Maggiore, Raimondo Cuccaro mette tutti a sedere con una doppia mossa: mostra la sua prima richiesta di controllo dei terreni comunali che è datata  7agosto 2012 con protocollo 7323 (quindi prima che la minoranza sollevasse la questione in maniera così tardiva e sospetta) e addirittura lascia l’aula per consentire una più pacata discussione su una vicenda che lo vedrebbe coinvolto personalmente.  Il vicesindaco Francesco De Rosa ha rasserenato gli animi esacerbati, ristabilendo un quadro più chiaro e leggibile della vicenda, dopo un Consiglio Comunale che ha visto l’opposizione animata da un’ esuberanza inattesa.
Al gruppo di opposizione, infatti, sono mancati la tranquillità dialettica e soprattutto la memoria storica, come confermerebbero le dichiarazioni a margine della seduta del vicesindaco, Francesco De Rosa, ieri sindaco facente funzioni per la fuoriuscita dall’aula del primo cittadino. “Cuccaro è uomo di serietà e grande affidabilità – ha spiegato De Rosa –  e ha abbandonato l’aula perché si discuteva di alcune interrogazioni che lo riguarderebbero in prima persona. Per consentire una pacata discussione, il sindaco ha abbandonato l’aula, dando senso di grande responsabilità politica – ha proseguito il vicesindaco di Pignataro – peccato che altri non abbiano fatto lo stesso, perché non credo che sui terreni gravati dai cosiddetti livelli, ci siano conflitti di interessi  solo della maggioranza, anzi.” Mentre dirigeva il Consiglio, De Rosa non ha risparmiato chiare domande alla minoranza. “Sì, lo confermo e ribadisco le mie perplessità – ha sottolineato Francesco De Rosa – ma è mai possibile che, dal 1974 ad oggi, la minoranza non si sia mai accorta del problema dei livelli e, meglio precisarlo,  questi signori abbiano amministrato senza parlarne mai e solo ora che sono all’opposizione fanno fuoco e fiamme sull’argomento. Lasciatemi il beneficio di qualche dubbio più che robusto, credo che di livelli ne sappiano loro e non noi, vista anche la tempistica dei controlli, avviati la scorsa estate dal sindaco, senza che loro lo avessero mai fatto prima”.
Al vicesindaco ha fatto eco qualche proposta della minoranza che, attraverso le parole di Piergiorgio Mazzuoccolo, sembrava intenzionata solo a controllare le proprietà che sarebbero del sindaco e dei suoi familiari, mentre con le dichiarazioni di Gaetano Fucile ha ripreso a discutere di “interessi collettivi e non personalistici”, come lo stesso leader della minoranza ha confermato. “Cuccaro ha fatto bene a lasciare l’aula, dando un segnale di grande responsabilità – ha detto Fucile – ma sarebbe il caso di nominare un commissario ad acta per la questione dei livelli”. Alla proposta del capo dell’opposizione, sembrata ai più francamente esagerata e non proprio rispettosa delle professionalità dell’Ente Comunale, ha prontamente fatto da contraltare la presidente del Consiglio Comunale, Ilaria Bovenzi, più volte protagonista di interventi risolutivi nel corso della seduta consiliare. “Il consiglio comunale ha votato la proposta di operare una ricognizione su tutti i beni del patrimonio comunale e loro utilizzo, operazione che era già stata avviata, in tempi non sospetti, da questa maggioranza – ha sottolineato la presidente dell’Assise –  abbiamo voluto evitare un commissariamento, a priori, sullo svolgimento di  tali lavori che, gli uffici preposti e composti da personale qualificato, dovranno svolgere. Non si ravvisa ad oggi – ha concluso la presidente Bovenzi –   alcuna incapacità o condizionamento per cui  i suddetti uffici non potranno essere in grado di svolgere i dovuti accertamenti nella piena autonomia di cui godono”. Distensivo e utile a chiarire la seduta consiliare, l’intervento del capogruppo di maggioranza, Pier Nicola Palumbo. “E’ stato un Consiglio comunale di primaria importanza – ha detto Palumbo –  perché ha permesso a questa maggioranza di sgombrare il campo da ogni possibile strumentalizzazione  sul fronte delle vicende afferenti la gestione del patrimonio immobiliare dell’Ente che rappresenta da sempre, e gli atti concreti posti in essere sino ad ora parlano chiaro, uno dei capisaldi della nostra difficile ma incisiva azione amministrativa”.
cs

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