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PIGNATARO MAGGIORE – Livelli, evidenti conflitti di interesse

PIGNATARO MAGGIORE. Passerà alla storia come il Consiglio Comunale del conflitto di interesse, quello di ieri, a Pignataro Maggiore. Parliamo della vicenda che tutti chiamano dei “livelli”. Termine che tra l’altro viene ormai usato in scambi di battute nei capannelli di piazza Umberto I e sui social network, in maniera scherzosa, sia da chi si trova in contrapposizione all’attuale Amministrazione Comunale, sia dai simpatizzanti della maggioranza del governo cittadino, per sminuirne la portata. In realtà poco c’è da scherzare poichè il tutto verte su beni di proprietà dell’Ente di cui si sarebbero appropriati cittadini. In particolare, attraverso dei contratti chiamati “Livelli”, i comuni concedevano l’utilizzo di appezzamenti di terreno in cambio di un canone mensile. I terreni, del demanio pubblico, e quindi di tutti i cittadini, sono ovviamente inusucapibili.
Ciò che è accaduto a Pignataro è che nessun cittadino, a quanto emerso da un sito locale, ha mai pagato i canoni dovuti all’Ente dal 1974 ad
oggi. Tra questi ci sarebbe, secondo quanto scritto in un esposto presentato anche al comando di Polizia Municipale di Pignataro Maggiore,  il sindaco in carica, Raimondo Cuccaro. Non solo, nello stesso esposto si legge di terreni del comune sui quali gravavano solo dei livelli, acquistati in proprietà sempre dallo stesso sindaco Cuccaro e da suoi strettissimi familiari. Il Consiglio di ieri, richiesto dai consiglieri di opposizione, era improntato proprio su questi temi. Essendo il Sindaco coinvolto nell’argomento di cui si discuteva, dopo un intervento sulla sentenza Biopower, ha lasciato la sala, trasferendosi nel vicino comune di Pastorano, dove ha seguito il Consiglio Comunale sul Puc. Anche l’assessore Cesare Cuccaro ha scelto di lasciare l’aula poichè anch’egli indirettamente coinvolto, per livelli di cui sono titolari suoi congiunti. Non finisce qui, poichè anche il consigliere Valente ha lasciato l’aula, ma non siamo in grado di riferirne i motivi. Insomma, ad una maggioranza decimata, e decisamente impreparatasull’argomento in discussione, si è contrapposta una opposizione che sembra aver ritrovato compattezza e vigore. Dopo che la maggioranza ha risposto in maniera elusiva alle interrogazioni consiliari presentate dal capogruppo di opposizione, avv. Piergiorgio Mazzuoccolo, sono state votate  due diverse proposte, la prima, presentata dall’opposizione, nella quale si chiedeva la nomina di un commissario ad acta per procedere al recupero dei terreni e dei canoni non riscossi, che ha ricevuto i soli voti dell’opposizione; la seconda, presentata dalla maggioranza, con la quale si chiede di agli uffici comunali di effettuare il più velocemente possibile, una ricognizione dei beni dell’Ente. Ovviamente la seconda proposta è passata con i voti della maggioranza, ridotta a sole 5 mani da alzare, questa volt a teleguidate invece che a comando.Il capogruppo di opposizione, Piergiorgio Mazzuoccolo,  ha chiesto che la delibera di Consiglio, con la documentazione a corredo, venga trasmessa  alla Procura della Repubblica. Con il voto dei consiglieri di maggioranza, l’amministrazione Comunale guiderà, politicamente, una vicenda nella quale sono direttamente ed indirettamente coinvolti amministratori. Ne è la prova il fatto che questi abbiano dovuto lasciare l’Aula Consiliare. Lo stesso principio varrebbe per la “guida politica” della vicenda. Non si capisce per quale motivo la maggioranza non abbia raccolto il suggerimento dell’opposizione che, risolvendo il conflitto di interessi, aveva offerto una via di uscita dall’empasse nel quale si trova Cuccaro e la sua amministrazione, che oggi ha dovuto lasciare come Schettino ha fatto per la nave arenatasi nei pressi dell’Isola del Giglio. p.r.

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