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Sessa Aurunca/Maiano – Centrale nucleare, tavolo della trasparenza in seduta pubblica nella sede dell’associazione di Maiano

Sessa Aurunca/Maiano – Un tavolo della trasparenza sullo smantellamento della centrale nucleare del Garigliano si è tenuto per la prima volta in un luogo pubblico, non come in passato all’interno della centrale. Intorno al tavolo, nella sede dell’associazione della frazione di Maiano da poco inaugurata, c’erano rappresentanti di associazioni territoriali, politici locali e regionali di riferimento e dirigenti Sogin. Ad aprire il tavolo il primo cittadino di Sessa Aurunca, Silvio Sasso, che ha evidenziato l’importanza di discutere di queste tematiche in una sede pubblica per dare un sapore meno burocratico. Sasso ha anche parlato di interventi nel campo ambientale che l’amministrazione sta realizzando. È seguita la relazione del dottor Esposito, capo centrale dell’impianto nucleare del Garigliano. Un escursus dell’ultimo anno e mezzo delle attività di Sogin all’interno della centrale del Garigliano. Tra le varie operazioni, l’intervento più importante è stato lo smantellamento del camino: circa 90 metri di calcestruzzo che non garantiva una sicurezza sismica, sostituito con un camino di 30 metri in acciaio. È seguito un dibattito dove le associazioni hanno chiesto spiegazioni relative a tante problematiche e dubbi, affrontati e chiariti dai tecnici Sogin. Il vice presidente della regione Campania, nonché assessore all’ambiente, on. Fulvio Bonavitacola, è intervenuto chiudendo il tavolo. Il vice presidente, affiancato dal presidente della commissione ambiente alla regione Campania, on. Gennaro Oliviero, ha chiarito che si stava parlando di un interesse comune: “tutto sommato il programma prosegue secondo le previsioni ed abbiamo motivo di credere che questo programma continuerà a proseguire bene come sta facendo da alcuni anni. Questa sarà la prima delle quattro centrale smantellate e sarà un obbiettivo positivo. Abbiamo un dovere morale, smarrito negli anni, dove si pensava che tutto era possibile, pensando che al tecnologia ci potesse consentire tutto. E’ è vero che abbiamo costruito dighe, ponti e autostrade, ma affiancato ad un grande processo tecnologico che ha migliorato la vita, non abbiamo avuto il senso del limite. Senza pensare che ciò che facevamo lasciava il segno ai posteri. Non siamo padroni del mondo. Dovremmo fare ciò che fanno gli animali che non hanno mai messo in discussione l’equilibrio del nostro pianeta. Smantellare bene questa centrale significa ritornare ad avere un senso della misura”.

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