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VAIRANO PATENORA – Scuola, Cantelmo non ‘stimola’ don Luigi

VAIRANO PATENORA. Fitto dei locali al comune per trasferire alcune classi del Garibaldi, oneri di urbanizzazione non ancora pagati, catechismo e riscaldamenti spenti.
Don Luigi De Rosa, il parrocco della frazione Scalo, perde il controllo e usa toni duri – e un attegiamento non  poco adatto all’abito talare – contro alcune mamme. Tutto in luogo publbico.
Il mancato accordo economico con il comune per il trasferimento di alcune classi nei locali della parrocchia avrebbe irritato, non poco Don Luigi De Rosa.
La scelta dell’amministrazione comunale, guidata da Bartolomeo Cantelmo, di utilizzare i locali dell’ex scuola Da Vinci, si baserebbe, anzitutto, su ragioni economiche. Infatti, secondo alcune indiscrezioni, Don Luigi per la concessione dei propri locali, chiedeva circa 16mila euro (per un anno).
Una strana coincidenza ha voluto che la somma proposta dal parrocco coincidesse, quasi perfettamente, con l’ammontare della restante fetta degli oneri di ubanizzazione che il prete deve ancora versare nelle casse del comune.

La protesta delle mamme
I riscaldamenti che servono i locali utilizzati per il catechismo ai ragazzi della frazione Scalo, sono spenti da molti giorni. Per questa ragione, diversi genitori avrebbero preferito tenere i propri figli a casa, considerato anche il brusco calo delle temperature che da un paio di settimane si è fatto sentire in tutta la zona.
Proprio il mancato funzionamento del riscaldamento avrebbe anche suscitato “malumori” fra molti genitori degli alunni che frequentano la scuola elementare e le primarie. Classi che, secondo un primo progetto dell’amministrazione comunale, dovevano trasferisi proprio nei locali della parrocchia per permettere i lavori di ammodernamento del plesso del Garibaldi.

Don Luigi perde il controllo
“Se i miei locali non vanno bene per la scuola, allora nemmeno per il catechismo. Quest’anno nienti comunioni”. Questo, in sintesi, lo sfogo del prete – fatto a muso duro – verso alcune, malacapitate, mamme  che stavano discutendo  con Don Luigi proprio sulla questione relativa alla scuola e al malfunzionamento dei termosifoni nella struttura parrocchiale. Una reazione spropositata – anche perchè rivolta contro due donne,  due mamme. Esterefatti molti dei presenti “allo scontro” che non hanno trovato le parole per commentare l’accaduto limitandosi semplicemente a dire: incredibile.
Appare evidente che la reazione del prete alle critiche – legittime – di alcuni genitori mostra un forte nervosismo e, probabilmente, una intolleranza verso chi non si “allinea” alle scelte del prete.
Da anni Don Luigi è abituato ad ottenere incondizionati “signorsi” alle proprie scelte fra cui l’acquisto di un suntuoso organo  che sarebbe costato oltre 450mila euro pagati in gran parte dai cittadini e dai fedeli. Uno degli organi, si vanta Don Luigi, più grandi al mondo.
Il nervosismo mostrato da Don Luigi ha stupito l’intera cittadinanza vairanese e molti si domandano: ma i preti non dovrebbero essere uomini di pace, insegnare il perdono e la tolleranza?

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4 commenti

  1. Il caro DonLuigi,
    il berlusconi di vairano..

  2. Oh dio!!!! Elaia Moid, mentre leggevo l’articolo,stavo pensando di commentare proprio come te!Mi fa piacere che molte persone pensano che quest’uomo di chiesa è un vero e proprio affarista e poco educato!Del resto io conosco preti che al massimo guidano un utilitaria vecchio tipo o addirittura biciclette,non come lui che ha un Audi e un bello scooter,per non parlare poi delle vacanze estive che solo persone come lui possono permettersi!Ancora una volta il Berlusca del paese ha dimostrato il suo essere!Amen…

  3. Ma perché tutti contro il “povero” Don Luigi in fondo se fa quel che fa e’ perché la gente lo permette e non lo caccia come successo in altri paesi con parrocchie che si sono comportati in modo meno grave ed arrogante del nostro “eroe”. E poi non paragonatelo a Berlusconi gli fate un torto essendo di sinistra la sua verve imprenditoriale somiglia più ad un ing. De Benedetti.

  4. Errata corrige :Con preti che nelle parrocchie