VITULAZIO – ‘Caravescem’, la vedova del Carnevale

VITULAZIO. Bruciato l’emblema di Carnevale, l’antica tradizione vuole che si confeziona, la “Vedova di Carnevale” la cosiddetta comunemente “Caravesem”. Una pupa vestita di nero, che rappresenta il lutto e lunga fino ai piedi dove viene legata un’arancia per essere infilzata da sette penne, sei nere (perché rappresentano le cinque domeniche di Quaresima e la domenica delle Palme) e una bianca (perché rappresenta la domenica di Pasqua).  Ogni domenica che passa, si toglie dall’arancia una penna. La pupa è sospesa da una corda o ad un filo di ferro teso tra due balconi o due finestre, durante tutto il periodo della quaresima e Pasqua, cioè dal mercoledì delle Ceneri alla domenica delle Palme e tutta la settimana santa fino ad arrivare al giorno della Resurrezione di Cristo.
“Caravesem”, rappresenta la coscienza critica di questo periodo di digiuno e astinenza. Infatti dopo le sette penne, la veste della pupa raccoglie anche alcune figure alimentari come: “la Sardina”,”Una bottiglietta di liquori”, “I fichi secchi” e “Peperoncino” ecc. Tale rappresentanza, viene esposta proprio in questo periodo proprio per far ricordare ad ognuno di digiunare e di non divertirsi a grande sfogo. Ancora oggi è possibile assistere a tale rappresentazione popolare, radicata nell’Agro Caleno, dove diverse pupe realizzate artigianalmente, vengono appese in alcuni angoli dei centri storici delle cittadine.
cs

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