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CASERTA – Omicidio Volpe, la svolta dopo 19 anni dal delitto

CASERTA – Nella mattinata odierna, i Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dall’Ufficio G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta di questa Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di LAGO Pietro cl.’51, già capo dell’omonimo clan operante in Napoli Pianura, attualmente detenuto per altra causa presso la Casa Circondariale di Parma, ritenuto responsabile di concorso in omicidio, porto e detenzione illegale di armi.

 

Il provvedimento cautelare trae origine da approfondimenti investigativi in ordine all’omicidio di VOLPE Alfonso ci.’64, ucciso in agguato di chiaro stampo camorristico 1′ 11 marzo 1994 in Napoli località Pianura.

 

L’indagine ha permesso di:

–       evidenziare la stretta alleanza all’epoca esistente tra il clan “dei casalesi”- fazione Bidognetti ed il clan “Lago” di Pianura, nata nel corso di una comune detenzione tra i capi dei rispettivi sodalizi criminosi e concretizzata, sul piano operativo, anche attraverso scambi di killer;

–       accertare che il grave fatto di sangue andava ad inquadrarsi nella guerra di camorra che, tra il 1993 ed il 1998, vedeva contrapposti i clan Lago e Contino per il controllo delle attività illecite nell’area di Pianura.

A distanza di anni, le dichiarazioni rese dai collaboratori di giustizia VERDE Enrico (già capo-zona per conto dei Bidognetti in Villa Literno) e CONTINO Giuseppe detto “Peppe a’masseria”, capo dell’omonimo gruppo criminale, hanno consentito di ricostruire la dinamica dell’omicidio ed accertare la causale.

VOLPE Alfonso, venditore ambulante di sigarette di contrabbando con piccoli precedenti penali, mentre si trovava all’interno della propria autovettura, fu raggiunto e brutalmente assassinato da VERDE Enrico che gli esplose contro, a distanza ravvicinata, 4 colpi di pistola cai. 7,65. Subito dopo l’efferato delitto, il killer provvedeva a consegnare l’arma e l’autovettura ad altro complice il quale, tra l’altro, aveva partecipato alla localizzazione della vittima.

La morte del VOLPE era stata decretata da LAGO Pietro nel tentativo di costringere con tale eclatante gesto lo zio della vittima, VOLPE Giovanni, fiancheggiatore dei LAGO, a rintracciare CONTINO Giuseppe al fine di ucciderlo.

Oltre a LAGO Pietro, con il ruolo di mandante, il provvedimento cautelare è stato emesso
anche nei confronti di TOMMASELLI Carlo ci.’62 (cognato di LAGO Pietro) quale
componente del gruppo di fuoco, allo stato irreperibile in quanto sottrattosi alla notifica
della Sorveglianza Speciale di P.S..

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