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PIGNATATO MAGGIORE – Parlamento, Magliocca silurato dai “giochetti” di Cosentino. Ecco il racconto di Magliocca

pignataro maggiore. L’ex sindaco Giorgio Magliocca non è candidato al Parlamento. Tutta colpa delle liste scomparse,ieri pomeriggio che hanno costretto tutti gli aspiranti deputati a ripresnetare l’intera dociumentazione  nuovamente. Alcuni voci raccolte in paese indicano un Magliocca profondam,ente deluso e amareggiato per come sono andate le cose.
Sarebbe stato richiamato ieri pomeriggio da Roma per ritornare a Napoli per l’accettazione della candidatura. Avrebbe lasciato il lavoro e avrebbe preso  il primo aereo disponibile.
All’aereoporto di Napoli c’era suo padre con il certificato elettorale pronto, un amico lo avrebbe preso e accompagnato a Benevento. Purtroppo sarebbe  arrivato quando mancavano pochi minuti alle ore venti ma la lista era già stata consegnata.
Eppure Magliocca avrebbe dovuto occupare anche un posto importante; il PdL avrebbe dovuto schierfarlo come paladino contro le ingiustizie.
Però, quel buontempone di Nicola Cosentino, avrebbe fatto sparire le liste già pronte, costringendo così i suoi amici ad una folle corsa contro il tempo con il rischio di restare fuori dalla competizione elettorale.
Magliocca sarebbe stato vittima proprio di questo giochetto.
L’ex primo cittadino di Pignatarto Maggiore non ha inteso rilasciare dichiarazione in merito, limitandosi a manifestare la propria delusione e la propria amarezza per come sono andate le cose.
E’ proprio vero, a volte il destino gioca brutti scherzi e la situzione può precipitare in un attimo.

Le ragioni di Magliocca:

Sento la necessità di chiarire ai miei amici, elettori e cittadini la vicenda della mia mancata candidatura alla Camera dei Deputati.

1. Nei mesi di ottobre/novembre sono stato contattato dalla segreteria del presidente Silvio Berlusconi per presentare un curriculum uso candidatura.
2. Sabato scorso, 19 gennaio 2013, verso le ore 13, il segretario del senatore Nitto Palma, tale Bigliardi, mi ha contattato telefonicamente per avvisarmi di presentarmi presso il coordinamento regionale del partito a Napoli (P.zza Bovio) per firmare l’accettazione di candidatura ed il deposito del certificato elettorale;
3. Alle ore 17 firmo la candidatura alla Camera dei Deputati.
4. Domenica 20 gennaio ho un contatto con il senatore Nitto Palma. Mi comunica il numero con il quale sarei stato candidato. Non era quello che mi avevano indicato da Roma (dal 6° al massimo 15° posto). Dopo una breve ma intensa discussione rifiuto la candidatura.
5. Dopo pochi minuti dalla discussione con Nitto Palma ricevo la telefonata da un importantissimo esponente del Pdl romano. Ho, inoltre, un contatto con l’on. Nicola Cosentino che mi assicurano la candidatura nel posto che mi era stato detto inizialmente.

Questi i fatti rispetto la prima fase della compilazione delle liste del Pdl.
E’ chiaro che aspettavo una telefonata di conferma per la mia posizione in lista.
Succede, invece, che:

1) Lunedì 21 gennaio, alle ore 15 circa, ricevo le telefonate di Marco Cerreto, Ettore di Conciliis da Avellino e dell’on. Enzo D’Anna che mi chiedono di correre urgentemente a Benevento per firmare nuovamente la lista e di consegnare nuovamente il certificato elettorale perché non si trovava più la documentazione.
2) Mio padre corre all’ufficio elettorale del comune di Pignataro Maggiore per recuperare un altro certificato elettorale. Io, infatti, sono a lavoro a Roma.
3) Alle 16, 45 circa prendo un’Eurostar da Roma per Napoli Centrale. Arrivo alle 17,55. Ad aspettarmi c’è mio padre e Pietro Valle che mi consegnano i certificati elettorali. C’è anche Antimo Ferraro da Marcianise che con l’auto mi porta a Benevento. Sono più o meno le 18,25 quando partiamo da Napoli. E’una corsa contro il tempo.
4) Arriviamo alle 19,50 al Tribunale di Benevento. L’on. Nunzia di Girolamo e l’on. Mara Carfagna sono già dentro alla sezione del Tribunale per la consegna della lista. Siamo arrivati in ritardo.
5) Alle 20,30 escono Mara Carfagna e Nunzia Di Girolamo. La prima si avvicina al sottoscritto,mi prende la mano, e mi dice, mi dispiace, mi hanno chiamato Alfano, Alemanno e Landolfi, potevi avere una posizione utile. Doveva andare così.

Questi i fatti. Il partito voleva valorizzarmi ma, purtroppo, gli eventi non l’hanno consentito. Sono sereno e soddisfatto della considerazione che ho ricevuto. Il mio impegno per il partito, quindi, sarà ancora più forte di prima e chiedo a tutti di farlo per evitare una deriva qualunquista in cui potrebbe cadere l’Italia in caso di vittoria della sinistra.

Voglio, infine, segnalare un altro fatto.
Ci sono stati alcuni frustrati del nostro paese, proprio quelli che in questo momento state pensando, che sabato pomeriggio, di fretta e furia, dopo aver saputo della mia candidatura, evidentemente presi da un colpo d’ansia e d’invidia, hanno inviato una nota ad Alfano, Alemanno, Nitto Palma, Carfagna, Berlusconi ed altri, utilizzando abusivamente il logo del Pdl e della Giovane Italia (e per questo verranno denunciati, anche se credono di essere tranquilli per essersi nascosti dietro l’anonimato) in cui scrivevano che il partito non mi doveva candidare perché sono pluri indagato, pluri imputato ecc ecc.

A costoro vogliono dire che avete sortito semplicemente una risata da parte di chi l’ha ricevuta. Non solo ha ancora di più rafforzato la fiducia dei destinatari nei miei confronti perché dovete sapere che quando mi è stata chiesta la candidatura ho subito segnalato le vicende giudiziarie in cui sono ancora in corso a causa delle mille denunce di Raimondo Cuccaro ed il pericolo che qualche squilibrato del mio paese potesse montare qualche polemica. Il partito ha valutato le questioni e, conoscendo i personaggi che mi hanno denunciato e che avrebbero potuto fare polemiche, ha ritenuto più importante candidarmi. Tanto è vero che mi aveva chiamato per firmare la candidatura sia sabato che lunedì. Come sono andate le cose già l’ho spiegato.

Grazie a tutti per gli attestati di stima che mi avete riservato in questi giorni. Vi invito a continuare la battaglia votando Pdl.  Giorgio Magliocca

 

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