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CAPUA – Doppia bomba contro un bar, indagano i carabinieri

CAPUA. Saranno le indagini dei carabinieri a cercare di individuare i responsabili del doppio attentato, avenuto qualche mese fa,  contro il bar Mec Caffè. I militari battono tutte le piste fra cui quella del racket. Il doppio attentato è apparsa quasi come una sfida lanciata alle forze dell’ordine. Due esplosioni a distanza di ventiquattrore. Per il secondo episodio chi ha piazzato l’esplosivo potrebbe essere stato filmato dalle telecamere di sorveglianza. Stessa ora, stessa esplosione. Erano da poco passate le due di notte quando una violenta esplosione ha scatenato il panico tra i residenti del rione Risorgimento e di quanti abitano in prossimità del locale commerciale, ubicato sulla statale Appia. Anche questa volta ad esplodere è stata una bomba. La seconda in due giorni. Un chiaro “avvertimento” ai gestori del nuovo locale che stanno facendo eseguire una serie di lavori in vista della prossima apertura.  Sul posto, quindi, nuovamente i carabinieri della Compagnia di Capua che hanno effettuato nuovi ed importanti rilievi che andranno ad aggiungersi a tutti gli elementi raccolti il giorno precedente. Il raid notturno ha messo in allarme i cittadini che ora temono un escalation di questi episodi. Da tempo, in città, non si registravano episodi del genere e il fatto che, a distanza di poche ore, sono state fatte esplodere ben due bombe, rischia di alimentare un clima di paura.  Le ipotesi sono molteplici e vanno dalla criminalità spicciola al raid di camorra. Probabilmente gli inquirenti, che stanno seguendo con grande  attenzione le indagini, anche alla luce della seconda bomba, non escludono alcuna pista. E’ la camorra del pizzo che lancia segnali ancor prima dell’ apertura? Chi non vuole che il “Mac Caffè” apra i battenti? E per quale motivo? Gli interrogativi, al momento, restano senza risposta. E’ chiaro che gli autori, con il secondo attentato, hanno dimostrato tutta la loro forza e determinazione. Una vera e propria sfida. L’impianto di videosorveglianza, da quanto si è appreso, è stato installato e messo in funzione martedì mattina dopo la prima bomba. Le immagini registrate sarebbero ora al vaglio degli inquirenti per cercare di dare un volto e un nome agli autori.

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