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CASERTA – “Le Guardie del corpo” in scena al Civico 14

CASERTA – Presso il Teatro Civico 14  –  il 12 e il 13 Gennaio  – andrà in scena la prima di “Le guardie del suo corpo” piecè scritta e diretta da Mario Gelardi. Mario è un artista dallo stile scompaginante, ruvido, limpidamente reale. Quando si vivono i suoi racconti, non si assiste ad uno stacco tra la realtà spesso artefatta della scena e quella vissuta. Tutt’altro. Sul palco sono portate aporie, contraddizioni di una contemporaneità che non ha nome e volto se non quello del caos. Un caleidoscopio di punti di vista nasce dalla  tessitura dei suoi lavori che non sono suscettivi di univoche vedute, ma di plurali angolazioni. Non “art for art’s sake” di wildiana memoria, bensì arte per rivoluzionare assetti cogenti, consolidatesi  nel silenzio del grigio. Le guardie del suo corpo è la storia delle guardie del presidente Tom e Alex. Ma è soprattutto la storia recente dell’Italia raccontata da chi era ad un passo da quanto accadeva, eppure non ha visto nulla. O ha finto di non vedere. È la storia di chi si vergogna e di chi fa finta di niente. Sono due punti di  vista diversi che, quando si intrecciano con la terza storia, quella di Sveva, che, sia pure fugacemente nella “villa della cuccagna” è entrata e da lì è scappata via, i punti di vista si moltiplicano, offrendo uno spettro di verità, quelle dei tanti italiani che hanno creduto o fatto finta di credere, all’incredibile, fino a restarne vittime in ogni caso, perché il fascino del potere è potente e può tutto. O quasi. “Ho scritto una storia sul potere guardato dal “lato”, il lato delle guardie del corpo di un uomo potente, il più potente che questo paese ha avuto negli ultimi anni.” dichiara Gelardi, regista che vanta la trasposizione teatrale del romanzo no fiction Gomorra. Poi rincara: “Ho cercato di farlo con una cifra marcatamente paradossale in cui il vero e il verosimile, a volte appaiono inverosimili. Infondo la miseria del potere è la miseria degli esseri umani che lo esercitano.” L’interrogativo nascente dalla visione teatrale è automatico: siamo stati vittime o colpevoli? Forse tutti e due. A dare voce e corpo alle parole di Gelardi gli attori Raffaele Ausiello, Carlo Caracciolo e Irene Grasso. I costumi a cura di Giovanna Napolitano, la grafica di Carmine Luino. elèna italiano

 

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