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Gianpiero Martone

VAIRANO PATENORA – Taverna della Catena, gli altri festeggiano e Martone scrive al ministro

VAIRANO PATENORA – Taverna della Catena, mentre gli altri festeggiano l’Unità d’Italia, Giampiero Martone scrive al ministro. Ecco il documento inviato da Martone:

“Signor Ministro, data l’ennesima ricorrenza della celebrazione dell’UNITA’ D’ITALIA, 26-OTTOBRE-1860, Il sottoscritto Martone Giovanni, nella qualità di rappresentante politico-sindacale, ma soprattutto in qualità di cittadino, dopo la sollecitazione di ben tre interrogazioni fatte dall’On. Di Maio al precedente Ministero da Lei oggi guidato, senza ottenere alcuna responsabile e sensata risposta; anche in ragione della personale convinta adesione, e convinzione, circa l’importanza storica  che nell’ Unità d’Italia e del luogo, da sempre riconosciuto, dove avvenne L’INCONTRO tra il Generale Giuseppe Garibaldi e il Re Vittorio Emanuele; si sente in dovere rivolgerle la presente formale richiesta di un suo intervento affinchè sia posta fine a una vergognosa situazione, con tratti chiaramente clientelari,equivoci e irresponsabili con cui si lascia precipitare,un poco per volta, il simbolo della NAZIONE  ITALIA E DELLA SUA UNITA’. Purtroppo, come Lei ben sa, TAVERNA DELLA CATENA, luogo dello Storico Incontro, riconosciuto formalmente dalla Repubblica Italiana con Decreto del Ministero Pubblica Istruzione pubblicato il 12 maggio 1967,  attualmente è “vittima” di continui “strumentali” ricorsi legali tra la proprietà e il Comune di Vairano Patenora, cosa che sta comportando dei cedimenti soprattutto della parte storica retrostante. Non da meno continua a pesare la stupida gara e avversione  municipalista del comune di Teano, continuando a far finta di non conoscere il richiamato Decreto di Stato del 1967. Stupida perché è anche possibile mantenere il nome storico di “Incontro di Teano”, ma diversa è la realtà territoriale strategica e storica dell’Avvenimento, e nei fatti impedisce una solidale e unitaria manifestazione storica – culturale di ogni anno, con conseguenti benefici economici e di sviluppo. Allo scopo della presente Notifica, Signor Ministro, è appena il caso di ricordarle il testo ufficiale del Decreto di Stato del 1967 e l’emblematica sentenza del TAR Campania n° 19204/05 la quale, tra le altre argomentazioni concorda il proprio provvedimento con l’irrevocabile sentenza penale del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, in cui è scritto chiaramente che gli illeciti e abusi edilizi realizzati non riguardano solo le volumetrie aggiunte, ma anche la deformazione delle finestre e le aree storiche del piano terra, pertanto impossibile concedere qualsiasi concessione edilizia in sanatoria ai privati, tutt’ora indicati negli estratti catastali.

Signor Ministro,

In ragione della presente, difronte agli eccessivi ritardi della stessa Amministrazione Comunale e delle strumentali perdite di tempo provocate con ricorsi inammissibili presso il TAR,Le chiedo formalmente di intervenire ai Sensi della Legge n. 42 del 2004, soprattutto con gli art.30 a 32, ponendo finalmente fine all’angosciante situazione per la quale, ogni 26 ottobre, le Autorità di Stato sono offese perché costrette a celebrare l’Avvenimento difronte a un “monumento” devastato e che si lascia cadere di anno in anno”.

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