SPARANISE – È stato indubbiamente il più importante congresso scientifico della storia della chirurgia. O almeno è stato giudicato tale. Riuniti per quattro giorni dal 15 c. m. sotto la straordinaria Nuvola di Fuksas, a Roma, i chirurghi italiani si interrogano sulla loro identità, la loro formazione ed il loro futuro. ‘Saper Essere Chirurghi: Insieme con una sola identità’. Preoccupante, il dato presentato da Marini, presidente Acoi, relativo ai giovani medici che intendono diventare chirurgo: “Quest’anno meno di 90 studenti hanno selezionato la chirurgia generale come prima scelta nel concorso nazionale per le scuole di specializzazione. Andando avanti di questo passo, non avremo più chirurghi italiani in questo Paese” . Tra le presenze una della nostra Terra, il dr. Giovanni Merola, che ha tenuto, a trent’anni, ben due corpose relazioni apprezzatissime dalla competente platea. Il giovane chirurgo originario di Sparanise ma tempo emigrato in altre città, vanta un curriculum professionale e culturale degno di nota in rapporto all’età e alla produzione di ricerca. Allievo dall’età di 19 anni , presso la Federico 2 di Napoli, dei prof. Di Salvo, Bracale e Sodo, ha perfezionato la sua abilità professionale utilizzando le tecniche laparoscopiche sotto la guida del prof. Pignata. Autore di molteplici lavori rappresenta la speranza e l’orgoglio per un futuro degno delle tradizioni della nostra terra.
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