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PIETRAVAIRANO – Chiusura delle cave, dalla Regione ancora un flop

PIETRAVAIRANO. La proposta di Legge di chiusura definitiva delle cave casertane è stata  inserita nell’ordine del giorno del consiglio regionale di nuovo alla vigilia delle vacanze, questa volta natalizie mentre in precedenza estive. Quando si tratta di cave e cementifici per la maggior parte dei consiglieri regionali della Campania le vacanze  durano mesi  al pari delle prolungate pause pranzo ad hoc per far saltare il numero legale quando si rischia di approvare argomenti che richiedono un governo responsabile e qualificato in grado  di comprendere le esigenze del territorio e i testi proposti, scappano quasi tutti. L’ultima prova a dir poco  scadente del governo di Caldoro si è avuta venerdì, quando è saltato un consiglio regionale delle 11.00, rinviato alle 19.00 e prolungatosi fino alle 3.00 del giorno successivo. Un assise tenutasi in extremis imposta come se fosse  un provvedimento di coercizione che ha costretto gli onorevoli avvezzi alla latitanza dall’aula al loro ruolo e dovere a causa delle scadenze imposte su alcuni argomenti all’ordine del giorno. Ma  l’ora tarda e il clima di festa ricorrente, hanno agevolato l’ennesima occasione a far mancare il numero legale per la proposta di Legge di chiusura cave. Il solito scenario già visto a disprezzo della buona politica che ancora esiste. Inutile l’andata a Napoli di otto rappresentanti delle associazioni, ai quali è stato comunicato nella mattinata che molti consiglieri erano impegnati per gli acquisti natalizi e che ci sarebbe stato un rinvio.  I consiglieri regionali a prescindere dal bacino elettorale dovrebbero sentirsi in dovere di rappresentare tutta la Campania e piuttosto che defilarsi comodamente, votare contro le cave, perché è un  atto dovuto ad un territorio già troppo martoriato.

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