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CAPUA – Basilica benedettina, l’appello di Touring Club alle istituzioni: un patrimonio che va salvato

CAPUA – Il Touring Club Italiano richiama l’attenzione delle Istituzioni e dei cittadini sulla situazione della Basilica benedettina di Sant’Angelo in Formis (Capua) – opera mirabile voluta dall’Abate Desiderio, l’unica ancora presente dopo la distruzione della contemporanea Basilica di Montecassino costruita dallo stesso Abate – abbandonata in condizioni di dissesto ambientale e inaccessibile ai fedeli e alle famiglie che risiedono nella zona. Dopo un lungo periodo di chiusura parziale e completa per i lavori di restauro delle strutture portanti della Chiesa e di restauro dei preziosi affreschi, dopo la riapertura, si sono verificati crolli rovinosi di alcuni tratti delle mura che circondano tutta l’area archeologica comprendente l’antico tempio di Diana Tifatina, costruzione di epoca romana. Per troppo tempo a ridosso di queste antiche mura sono state costruite case e caseggiati di fortuna e abusivi, poi abbandonati. Con l’abbandono, il crescere di  arbusti ed erbacce spontanei, con le pendenze in atto nella zona e quindi con la penetrazione delle acque piovane e con l’abbandono e la negligenza si sono verificati i cedimenti e i crolli. È stato chiuso al pubblico anche il prezioso Arco di Diana e vietato il semplice passaggio pedonale nella zona. Inoltre, è stato riscontrato un largo foro nella parte bassa del muro antico dove questo circonda la zona absidale della Basilica, per cui l’acqua penetra agevolmente nelle fondamenta, che sono poi le stesse del tempio di Diana. Questo si somma alla pericolosità determinata dalla parte collinare retrostante la Basilica occupata da fabbricati abusivi e in forte rovina perché abbandonati da tempo immemorabile e alla natura stessa del territorio. Per tutte queste ragioni il Touring Club Italiano lancia un appello affinché tutte le Autorità preposte, Nazionali e Locali, e soprattutto il Ministero dei Beni Culturali, intervengano sollecitamente ed efficacemente per ripristinare un luogo che è un Bene di valore storico, artistico, monumentale e religioso immenso. Il tempio di Diana, il culto degli antichi popoli, tutta la sua area sacra, e il culto dell’Arcangelo Michele di memoria Longobarda e infine la preziosa Bibbia Dipinta all’interno di una Basilica Romanica e di gusto orientale nella sua architettura, una serie unica di affreschi che descrivono anche a chi non sa leggere i momenti fondamentali dell’Antico e del Nuovo Testamento, realizzati da maestri locali anche se di ispirazione bizantina, la Chiesa di Desiderio, poi papa Vittore III, non possono assolutamente essere abbandonati e chiusi e devono essere riportati al loro antico splendore con un rifacimento completo di tutta la zona collinare in modo che possa competere come Patrimonio dell’Unesco.

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