VAIRANO PATENORA – Turbogas, ricorrenti rinunciano alla sospensiva

VAIRANO PATENORA. Ricorso al tar contro la centrale turbogas di Presenzano, i ricorrenti hanno rinunciato alla sospensiva auspicando che il tribunale amministrativo, quello del Lazio, entri presto nel merito della vicenda.
In sostanza, al momento, non c’è alcun impedimento per la Edison – titolare del progetto per la realizzazione dell’impianto da 850 megawatt – ad avviare la posa della prima pietra. Il ricorso è presentato dal comune di Vairano Patenora, attraverso l’avvocato Carlo Sarro, senatore della Repubblica Italiana. Si oppone contro il comune di Presenzano per la sottoscrizione della convenzione fra lo stesso ente e la Edison.
Sarro, difensore del comune vairanese, avrebbe però rinunciato alla sospensiva in attesa che i giudici entrino nel merito della vicenda. Il ricorso al Tar, è scattato dopo che il consiglio comunale di Presenzano ha ratificato, alcuni mesi fa, l’accordo con la Edison e il successivo ritiro di tutti i ricorsi pendenti, promossi dall’ente di Presenzano, davanti ai giudici amministrativi.
Alcune settimane fa il municipio di Vairano Patenora, guidato dal sindaco Bartolomeo Cantelmo, aveva chiesto al Ministero dello Sviluppo Economico, l’urgente riapertura della conferenza dei servizi per revocare la transazione fra la Edison e Presenzano per l’insediamento della turbogas. Una richiesta bocciata dal Ministero attraverso una nota in cui vengono evidenziati i ritardi nell’azione di contrasto alla turbogas.
La protesta contro l’impianto Edison però arriva anche dal vicino Molise attraverso il movimento Ecologisti Democratici che sulla questione hanno protocollato una interrogazione parlamentare rimasta ancora senza risposta.
Secondo gli ecologisti Molisani  si realizza una Turbogas in una vallata chiusa in cui c’è poco circuito d’aria e vede già la presenza di più centrali energetiche, inceneritori e impianti di smaltimento rifiuti che bruciano 130 mila tonnellate annue con una concentrazione già oggetto di allarme ambientale e preoccupazione sanitaria.