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TEANO – Bidella “infastidisce” professore, sotto processo

teano. Lo ha perseguitato per anni, prima danneggiando l’auto del maestro che lei,bidella presso lo stesso istituto, aveva preso d’occhio, poi mandando missive anonime con le quali lo accusava di molestare sessualmente gli alunni della classe dove il docente insegnava. Finisce nuovamente alla sbarra la collaboratrice scolastica Anna De Francesco di Teano. Ieri il processo dinanzi ai giudici del tribunale di Santa Maria Capua Verete. Questa volta l’accusa è proprio di calunnia, perché la collaboratrice scolastica per i danneggiamenti causati al maestro P. N., originario di Calvi Risorta, è stata già condannata dinanzi al giudice monocratico di Carinola, patteggiando una pena di sei mesi di carcere. La bidella, difesa dall’avvocato Ciro Balbo, pare che non abbia mai cessato di dar fastidio al professore che nel processo di ieri si è costituito parte civile, venendo assitito dall’avvocato Luciano Polizzi. I fatti riasalgono al periodoIl prof insegnava presso la scuola elementare di Teano dove era impiegata anche la donna. La collaboratrice sistematicamente al poverino gli graffiava l’auto parcheggiata nel piazzale della scuola, gli bucava perfino le ruote, lasciandolo in panne per numerosissime volte. Il malcapitato, in un primo momento, aveva pensato a qualche alunno dispettoso, ma non aveva motivo di sospettare alcuno dei suoi studenti, perché con tutti aveva un ottimo rapporto. Ma proprio non ce la faceva più a sopportare quella situazione, quell’incubo di uscire dalla scuola e trovare ogni volta qualche pezzo rotto della sua vettura. In istituto si era parlato molto di questa situazione e decisero di aiutarlo alcuni genitori dei suoi alunni che per diversi giorni si appostarono nei pressi della sua auto per scoprire il delinquente che la danneggiava. Meraviglia fu scoprire la bidella che con fare circospetto si avvicinava all’auto del maestro e la danneggiavana. La donna venne denunciata, processata e condannata. Nel frattempo incomiciarono ad arrivare lettere anonime sia presso l’istituto scolastico, sia presso la procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Epistole terribili che accusavano il professore di molestie sessuali ai danni dei suoi alunni. Il caso finì nelle stesse mani del pm che aveva istruito le prime indagini per il danneggiamento, il quale colto da un guizzo d’intuito dispose una perquisizione domiciliare presso l’abitazione della bidella. In casa della donna trovarono le copie di tutte le lettere anonime che erano state spedite contro il maestro. Per questi nuovi fatti è finita alla sbarra per calunnia.

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