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VAIRANO PATENORA – Truffa centinaia di clienti, Gazerro sceglie il rito abbreviato

VAIRANO PATENORA. In una piccola aula affollata da un centinaio di persone, tra parti offese e numerosi avvocati, si è celebrata ieri l’udienza preliminare a carico di Gazerro Marlise, già titolare della delegazione ACI di Vairano Scalo.
Assente l’imputata che, difesa dallo studio legale Stellato, ha fatto preannunciare di voler richiedere il giudizio abbreviato, si è costituita anche l’Avvocatura dello Stato per conto della Regione Campania anch’essa parte offesa nel processo a carico della Gazerro. Il Giudice, fatto l’appello delle varie parti offese e dei presenti in aula, ha aggiornato il processo al 30 gennaio 2013, riservandosi la difesa dell’imputata di interloquire nella prossima udienza sugli atti di costituzione di parte civile oggi depositati dai vari difensori.
L’annuncio del rito alternativo avanzato dalla difesa della Gazerro comporterà che, in caso di accertata colpevolezza dell’imputata, quest’ultima beneficerà di uno sconto della pena pari ad un terzo di quella che sarebbe inflitta in caso di processo ordinario. E’ accusata di aver truffato centinaia di clienti. Durante l’interrogatorio, avvenuto alcune settimane fa davanti al giudice per le indagini preliminari, dottor De Chiara, la titoalre dell’agenzia di pratiche auto, si è difesa momentanemaente. Aveva anche delega all’incasso delle tasse automobioistiche. Gazerro ha spiegato le sue ragioni escludendo di aver mai voluto truffare alcun cliente.
Gazerro ha affidato la sua difesa all’avvocato Ernesto De Angelis. Secondo la versione fornita da Gazerro, l’ammanco è stato momentano tanto che nel tempo l’agenzia stava rimborsando tutti i clienti o comunque stava provvedendo al pagamento delle tasse dovute. Dopo il sequestro di alcuni documenti, però, avrebbe sostenuto l’indagata, tutto si sarebbe fermato perchè i documenti non erano più in suo possesso. Tutto sarebbe iniziato, avrebbe precisato Gazerro, da una rapina avventa alcuni anni fa quando alcuni malviventi, armati, entrano nell’agenzia e portano via circa 30mila euro.
La somma rapinata non è mai stata coperta dall’assicurazione che l’Aci fornisce ad ogni sua agenzia. Sarebbe stato questo il motivo scatenante della vicenda. In tanti, circa 400 clienti, si sono fidati rimettendoci i soldi. Il buco prodotto dall’attività posta in essere dalla titolare dell’agenzia, ammonterebbe a circa 250mila euro e sarebbe relativa agli ultimi tre anni. Secondo l’accusa incassava i soldi per il pagamento del bollo auto ma non versava le somme alla regione.  Rilasciava ai clienti una semplice ricevuta  con la promessa che entro pochi giorni avrebbe dato loro  la certificazione giusta.  L’accusa è di peculato e truffa, poichè non solo non avrebbe pagato i bolli, ma avrebbe indotto i clienti a ritenersi al sicuro visto che erano certi dell’avvenuto pagamento. In tanti, circa 400 clienti, si sono fidati rimettendoci i soldi.

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