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Giovanni Calenzo

Sessa Aurunca / Cellole – Omicidio Capraro, la figlia di Calenzo dal banco dei testimoni: non ti voglio più come padre

SESSA AURUNCA / CELLOLE“Basta non voglio essere più tua figlia. Non voglio  più avere nulla a che fare con chi ha rovinato la vita mia e quella della mia famiglia”. Questo, in estrema sintesi, il pensiero della figlia dei Giovanni Calenzo, espresso dal banco dei testimoni nell’udienza di alcuni giorni fa. La donna  è stata chiamata a testimoniare per ripercorrere quei drammatici minuti in cui il padre entrò nella casa e si scagliò contro la vittima.  E’ stata, probabilmente, una giornata straziante, per la figlia di Calenzo, ripercorrere tutti i momenti di quella maledetta mattina e anche i brutti momento degli anni prima. Chi mi ha insegnato i valori della famiglia e stata mia madre e mio nonno materno.  Così la testimone ha spiegato ai giudici che il suo vero padre è stato il nonno materno.
E’ stata una giornata durissima e probabilmente indimenticabile per la figlia di Giovanni Calenzo che è stata chiamata sul banco dei testimoni nel processo a carico di suo padre, reo confesso dell’omicidio di Giuseppe Capraro. Un omicidio che si sviluppa sulla gelosia di Calenzo e sulla sua incapacità di accettare la fine della relazione con la sua ex moglie.  La tragedia poteva essere più ampia e ancor più dolorosa per la città. Questo si potrebbe ipotizzare leggendo un biglietto che Giovanni Calenzo (difeso dall’avvocato Ernesto De Angelis) aveva portato con se. Su di esso l’uomo porgeva le scuse alla sorella e ai familiari per l’insano gesto che stava per attuare. Calenzo, in quelle poche righe, spiega che non sopportava la convivenza dell’ex moglie con il suo nuovo compagno; inoltre avrebbe spiegato che subito dopo il duplice omicidio da lui pianificato si sarebbe tolto la vita. Il piano criminale di Calenzo non riuscì, pienamente, per la reazione delle vittime e per l’intervento dei carabinieri. L’assassinio di Capraro fu particolarmente efferato e cruento. Il suo carnefice, Calenzo, si accanì contro il suo rivale in amore. Lo colpì ben 90 volte che devastarono il volto, il collo della vittima, alcune sono finirono sul torace.  Tutto è avvenuto lo scorso 10 giugno 2017, in Cellole, alle ore 07.00 circa, di quella mattina si introdusse con forza nell’abitazione della ex moglie 54enne, da cui si era separato e ove era presente CAPRARO Giuseppe, cl. 56 di Cellole, separato, imprenditore, attuale convivente della donna. Il Calenzo aggredì il Capraro impugnando due coltelli da cucina e ferendolo a morte con più fendenti.
Si tornerà in aula nel prossimo mese di settembre

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