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VAIRANO PATENORA – Cinghiale ferito attacca cacciatore, 58 punti di sutura

VAIRANO PATENORA. Un cinghiale vende cara la pella, lotta fino all’ultimo contro i suoi carnefici. Riesce, prima a liberarsi dei cani, poi attacca il cacciatore. Muore, però, sotto i colpi di fucile.
Serviranno circa sessanta punti di sutura per “sistemare” la coscia del cacciatore.
Il fatto sarebbe accaduto pochi giorni fa in località Tramonti, una zona sulla collina che divide Vairano Patenora da Pietravairano. Protagonista della vicenda Antonio S. – cacciatore esperto – che deve la  sua vita alla fortuna ed anche alla sua lucidità.
Secondo alcune voci raccolte in paese, quando i cani dei cacciatori, hanno individuato un gruppo di cinghiali,  ilmaschio – capobranco – si sarebbe fermato per affrontare i cani, permettendo così alle femmine di allontanarsi. Antornio, il cacciatore più vicino alla muta di segugi, avrebbe esploso due colpi di fucile contro il grosso cinghiale che, nonostante le ferite, parte alla carica contro il suo carnefice. L’uomo epslode un altro colpo di fucile che però non va a segno. Il cinghiale afferra una gamba del cacciatore e lo trascina via, per diverse centiania di metri. Antonio però non perde la calma e, soprattutto non abbandona l’arma. Mentre  subisce la furia del cinghiale ferito, riesce ad inserire altri colpi nel fucile e fare fuoco contro l’animale che non ha scampo.
Soccorso dagli altri compagni di battuta,   Antonio sarà poi trasportato al pronto soccorso dove i medici gli prestano le cure del caso.
Sarebbero stati nmecessari 58 punti di sutura per sistemare le ferite subite dal morso dell’animale. Servirà inoltre, una lunga convalescenza per guarire completamente.
Una brutta esperienza per lo sfortunato cacciatore che in pochi secondi è passato dal ruolo di “predatore” a quella di “preda”.
Tuttavia non si può non ammirare il coraggio del cinghiale che prima è riuscito a mettere in salvo il proprio branco e poi non ha esitato a scagliarsi contro un “nemico” cento volte più forte, meglio organizzato e meglio armato. Decine di uomini armati con fucili automatici aiutati da decine di cani contro un cinghiale “armato” solo del proprio coraggio e del proprio istinto di sopravvivenza. Troppo ampia la differenza delle forze in campo. Non può esseere uno sport.

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2 commenti

  1. Rosamaria Cantelmo

    Tutta la mia solidarietà al cacciatore ferito, gli auguro una veloce guarigione ed un felice Natale. Non posso fare a meno ,peró, di rivolgere un pensiero allo sfortunato animale che mai avrebbe voluto trovarsi in una simile situazione.
    Cosa avrà pensato quel povero essere trovandosi di fronte un branco di umani armati?Il tempo sarà sembrato un attimo . Un attimo per agire d’istinto e difendersi , un attimo per credere di potercela ancora fare, un attimo per ricordare le distese immense che pochi minuti prima si era lasciato alle spalle , un attimo per sognare di poter correre ancora ed un attimo per desiderare di non voler mai essere un cacciatore.

  2. Che necessità c’è ad abbattere un’animale? Biologicamente sono nostri simili! E c’è tanto cibo da essere quasi tutti sovrappeso!