Formia (di Giovanna Cestrone) – Si dice che il caldo dia alla testa e forse sarebbe proprio il caso di confermarlo. L’episodio che è accaduto ieri pomeriggio a Formia in un negozio di abbigliamento di un noto Centro Commerciale della zona, sembra fornire certezze su ciò che arrivano a causare le alte temperature estive. Erano circa le 17.00 di ieri pomeriggio. Un signore vestito con abiti estivi e un ombrello in mano, è entrato in un negozio di abbigliamento maschile e ha chiesto alla commessa di fargli provare un paio pantaloncini corti della sua taglia. A questa richiesta, la signorina gli ha risposto che era necessario per lei conoscere la misura che indossa solitamente il signore, per poter tirare giù dagli appendiabiti uno short a lui consono. Dopo tale affermazione però, il cliente ha deciso di reagire con modi alquanto sgarbati nei confronti della povera commessa. “Sei un’incapace, non sei buona a niente e non hai nemmeno un metro. Che ci stai a fare in questo negozio se non conosci nemmeno la taglia dei miei pantaloni? Voglio parlare con il proprietario!”. È questa l’inaspettata risposta che la malcapitata si è sentita arrivare. Non è andata di certo meglio alla sua collega che si è sentita chiedere una camicia di colore giallo. Peccato che quando la poverina l’ha consegnata nelle mani del folle per fargliela misurare, si sia sentita rispondere: “Perché gialla? Ti ho forse chiesto una camicia gialla io?”. Ma le urla e gli insulti non sembravano terminare, al punto che, le povere ragazze, si sono ritrovate inevitabilmente a dover chiamare gli uomini della vigilanza che hanno calmato gli animi. Cosa alquanto strana, dopo le inspiegabili urla, il cliente è uscito dal negozio con un paio di short e una camicia gialla in borsa, pagando regolarmente il conto con carta di credito e ringraziando le commesse che lo avevano assistito. Alla domanda “sarà davvero il caldo?”, risposta non c’è. Rimane solo il consiglio di giocare dei buoni numeri al lotto. Il primo potrebbe essere un 22! Per i restanti, a voi la scelta.
