CAPRIATI A VOLTURNO (claudia t.) – Non Disponibile o non Dichiarata. Questo è quanto la Regione Campania ha espresso sul Comune di Capriati a Volturno riguardo la raccolta differenziata. La certificazione della percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani dei Comuni della Provincia di Caserta per l’anno 2011 non ha dato esito positivo per il Comune Matesino, o meglio, l’esito è pari a zero. La regione ha diffuso i dati dell’Osservatorio regionale rifiuti e non c’è niente, neanche una minima percentuale su Capriati. Più di cento comuni compongono la Provincia di Caserta e tutti, chi più chi meno, hanno fatto la loro parte: solo quattordici amministrazioni non hanno contribuito, non hanno ottenuto nessun risultato e Capriati fa parte di questa piccolissima percentuale. E’ molto strano che la popolazione Capriatese si sia fatta trovare impreparata o sia stata superficiale su un tema così delicato, nonostante questa, a monte si oneri di effettuare un conferimento differenziato di rifiuti; infatti due giorni a settimana conferisce l’umido, un giorno il secco, un giorno la plastica ed un altro carte e cartoni. A studiare bene la situazione …. si scopre l’arcano! Una certificazione allarmante, considerando che i rifiuti sono totalmente abbandonati nelle aree verdi del paese a totale danno dell’ambiente. Aberrante, poi, venire a conoscenza del fatto che il sito dove vengono scaricati i rifiuti si trova proprio a ridosso del fiume Volturno e all’interno del Parco regionale del Matese, un’area protetta nella quale i Capriatesi si ritrovano per attività all’aperto. Peccato che l’aria non sia più tanto pulita. Se poi, oltre all’abbandono indiscriminato, si debba anche subire l’incendio di questi rifiuti con tutte le conseguenze negative di quest’azione che si pone al limite di tutte le norme igieniche e ambientali, questo è davvero troppo. La situazione è venuta fuori per quella che realmente è: i cittadini sono pronti a fare tutto il necessario per dare nuovo vigore al paese, il gruppo consiliare di minoranza Viti e Ciolli ha dato loro tutto l’appoggio necessario per far sì che si venga a capo di una condizione vergognosa. Un totale scempio da parte dell’amministrazione comunale. Gli abitanti hanno promosso una raccolta firme su petizione popolare per chiedere al Sindaco Viccione la chiusura definitiva dell’area e la sua bonifica, nonché l’incremento di controlli per reprimere l’abbandono dei rifiuti su tutto il territorio comunale. Non c’è, infatti, più tempo per promesse incredibilmente ripetitive, servono atti di responsabilità e di concretezza istituzionale che facciano partire realmente un piano di raccolta differenziata che interessi l’intero territorio di Capriati.
Nuovi Business dai Rifiuti: Eco Scraps
Che i rifiuti siano un business non è una novità. Dallo smaltimento, alla raccolta differenziata, al riciclo, il giro d’affari sicuramente è uno dei più proficui in assoluto specie negli ultimi decenni.
Perfino la criminalità organizzata ha fiutato l’affare, come spesso è emerso da tanti fatti di cronaca.
Per fortuna c’è anche tanta gente onesta che, rispettando la legge, trova il modo di fare soldi sfruttando in maniera innovativa il business dei rifiuti.
Stavolta l’innovativo sistema per trarre profitto da ciò che andrebbe a finire irrimediabilmente nelle discariche arriva dagli states.
In America infatti ogni anno, vengono buttati nella spazzatura circa 30 milioni di tonnellate di cibi e prodotti commestibili.
Le stime corrispondono al 25% di tutti gli alimenti prodotti.
Gran parte di questa tipologia di rifiuti proviene in larghissima parte da supermercati, ristoranti e negozi.
Perchè non trasformare tutto questo spreco di cibo in qualcosa di utile e redditizio allo stesso tempo?
Ed ecco che quello che solitamente andava a finire nelle discariche è diventato un vero e proprio affare, trasformandosi in terriccio organico ricco di sostanze nutritive.
Ideatrice del nuovo business dei rifiuti è stata Daniel Blake, studentessa della Brigham Young University.
Il progetto si chiama Eco Scraps e consiste nella trasformazione dei rifiuti alimentari in compost organico ovvero, terra da giardino totalmente ecologica e priva di sostanze chimiche.
Il progetto si è classificato al secondo posto al Social Venture.
E NOI CAPRIATESI NON SIAMO DI MENO, LE IDEE CI SONO MA COME VEDO A QUESTA AMMINISTRAZIONE, DORMIENTE, NON INTERESSA.