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ALIFE – Cacciatori nel Parco, la Procura sequestra tutto

ALIFE. La Procura ha convalidato il sequestro attuato dal maresciallo Aceto contro quindici cacciatori – quasi tutti di Alife – bloccati e denunciati dai carabinieri all’interno del Parco regionale del Matese.
Confermata quindi la tesi del maresciallo che la scorsa domenica sequestro fucili e munizioni.
Vennero sorpresi con le “mani nella marmellata” in una zona protetta; tutti  denunciati alla Procura della Repubblica  per aver violato la legge 394/91.
Le loro armi e le loro munizioni sono state tutte sequestrate. Fra i denunciati anche stretti parenti di amministratori e politici alifani. La caserma dei carabinieri fu presa “d’assalto”  da tanti avvocati ma anche da alcuni politici e da qualche notabile del paese.
Tutti, secondo voci raccolte in loco, chiedevano al maresciallo Aceto – che ha condotto l’operazione – di rivedere la propria decisione e di restituire le armi ai cacciatori. Ma l’azione dei militari dell’arma della stazione di Alife, forte anche di diverse sentenze della Cassazione, è andata avanti. Oggi, probabilmente, l’intera documentazione sulla vicenda potrebbe essere inoltrata  alla Procura che dovrà decidere sulla convalida del sequestro.
I cacciatori si sono difesi affermando che stavano raggiungendo Monte Stufo, una località nel cuore dell’area Parco del Matese non perimetrata e quindi dove la caccia è possibile. Già questo è un assurdo che gli amministratori della cosa pubblica dovrebbero cancellare immediatamente. Ma il sospetto è che quella dimenticanza sia avvenuta di proposito proprio per permettere ai cacciatori di “sfogare” i propri istinti all’interno dell’area Parco.
Non ci stanno i carabinieri della stazione di Alife che hanno deciso di applicare la legge. Infatti la 394/91 vieta di circolare all’interno di aree protette con armi. Non importa se essa è funzionate, riposta nel fodero, oppure smontata. In ogni caso la legge lo vieta.

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un commento

  1. Una persona è matura se quando sbaglia lo riconosce e chiede scusa…o si addossa le proprie colpe!