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CAPUA – Crisi Oma Sud, qualcosa si muove ma non basta

CAPUA. Stamane si è tenuta l’assemblea dei Dipendenti indetta dopo le ultime notizie giunte da parte Aziendale. Intorno alle ore 9,00 giunge da parte della Direzione la notizia che conferma l’accredito di un acconto di € 2.130,00 e di un ulteriore acconto di € 500,00, che sarebbe stato pagato in contanti nel corso della giornata. Nonostante gli sforzi, non si è raggiunta la cifra di € 3.000,00 inizialmente concordata. La cifra di € 500,00 dunque, funge da “tranquillante” per i Dipendenti, in Assemblea permanente per tutta la giornata, affinchè non disturbino, la visita di una Delegazione Russa prevista in giornata.
Apprezziamo per il momento l’impegno da parte della Direzione Aziendale ed attendiamo che venga fissato un incontro per stabilire tempi e modi, in merito alle rimanenti pendenze economiche, nella viva speranza di non dover intraprendere ulteriori azioni di protesta.  Dal 12 novembre, i 150 lavoratori dell’Oma Sud, che da cinque mesi non percepiscono lo stipendio, hanno proclamato lo stato di agitazione con conseguente stop della produzione.
Per sbloccare la vertenza, Confindustria ha chiesto l’intervento urgente del prefetto. L’azienda aeronautica di stanza a Capua – che vanta prestigiose collaborazioni con colossi del settore, come Alenia, Agusta, Boing Airbus – sta scontando infatti una grave crisi di liquidità, e non riesce ad avere sostegno dalle banche. «Vantiamo un credito di 25 milioni di euro dal ministero dello Sviluppo economico – spiega il direttore dell’impianto, Giuseppe Moraca – abbiamo interpellato banche nazionali ed estere, ma nessuno vuole anticiparci questa somma. E nemmeno parte di essa, a qualsiasi tasso d’interesse. Dicono che la garanzia dello Stato italiano in questo momento è carta straccia. Peraltro, la Regione avrebbe potuto creare un fondo di garanzia per aiutare le Pmi ad uscire dalla morsa della crisi, ma non ha ritenuto di farlo».

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