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VAIRANO PATENORA – Primarie centrosinistra, le tante sfide vairanesi

VAIRANO PATENORA . Le primarie del centro sinistra, attraverso il voto di domenica scorsa hanno portato in “superficie” una lotta intestina nel partito Democratico.
Soprattutto hanno messo in luce una manovra nascosta per mettere in difficoltà l’attuale dirigenza della locale sezione del Partito Democratico, tentando di trasferire tale difficoltà anche sull’attuale amministrazione comunale guidata dal sindaco Bartolomeo Cantelomeo. Una sfida che, almeno con il voto di domenica scorsa, è stata vinta dai sostenitori del sindaco di Firenze, Matteo Renzi che sono riusciti ad imporsi sulla “concorrenza” ed in particolar modo su Pierluigi Bersani.
Fra pochi giorni, quando si ritornerà al voto per il ballottaggio – proprio fra Renzi e Bersani – le cose però potrebbero cambiare anche per la decisione di Vendola che invita i propri sostenitori a votare per il segretario nazionale dei democratici. Una sfida quindi che appare già senza storia. Tuttavia la probabile “rivincita” dei sostenitori di Bersani potrebbe non rasserenare gli animi indignati per l’applicazione, a Vairano di un metodo “sotterraneo” di condurre la campagna elettorale da parte dei Renziani. Una tesi avvalorata dall’assenza dei rappresentanti di renzi all’interno dell’ufficio elettorale costituitosi un mesefa e operante regolarmente. Solo domenica mattina, 25 novembre, i renziani sarebbero usciti allo scoperto manifestando le proprie intenzioni. Un’azione, questa, che tradisce lo spirito stesso delle primarie. Un sistema vecchio – in conflitto con lo spirito di trasparenza e democrazia delle primarie –  di fare politica che già in passato, per altri occasioni, ha utilizzato “fedeli figure” che hanno “manipolato” e “stimolato” elettori  per scopi “diversi”. La vittoria di Bersani, nel ballottaggio, potrebbe servire quindi, anche per sconfiggere questo modo vecchio e “manipolativo” di fare politica.
E’ necessario cambiare il modo di condurre sfide politicche e di confrontarsi, per poter finalmente puntare ad un modello di sviluppo veramente democratico, svincolato da logiche clientelari.

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