Ultim'ora
La Prefettura di Caserta

Sparanise – Comune, Merola: troppe irregolarità. Serve commissione di accesso. E il Prefetto vuole fare chiarezza

Sparanise – Il consigliere comunale di  minoranza, Antonio Merola chiede una commissione di accesso per verificare la regolarità di numerosi atti assunti dalla macchina amministrativa di Sparanise, guidata dal sindaco Salvatore Martiello. Il consigliere ha inoltrato formale richiesta al Prefetto di Caserta, all’Autorità Anticorruzione – guidata da Raffaele Cantone – e alla Procura della Repubblica. Merola punta l’indice anche contro  la segretaria comunale tanto che inoltra la richiesta di accesso anche all’agenzia dei segretari comunali di Napoli.
Merola chiede la commissione di accesso perchè ritiene “avvenute palesi violazioni di normative vigenti, verificatesi dal giorno del rinnovo del consiglio comunale di Sparanise avvenute a seguito di elezioni nel 2016. Le violazioni di carattere amministrativo sono caratterizzate da continue ingerenze dell’attuale parte politica in atti di gestione, e soprattutto in materia di appalti ogni azione viene effettuata in totale difformità a quanto previsto dal D.Lgs. 267/2000. Dal versante della trasparenza amministrativa, D.Lgs. 33/2013, ogni buona regola e norma applicabile viene continuamente disattesa. In ciò, il segretario comunale, per legge responsabile dell’anticorruzione e trasparenza, non attua nessun controllo  previsto, né pone la macchina amministrativa nelle condizioni adeguate al rispetto della normativa sulla trasparenza. Ritardi di mesi nella pubblicazione di delibere e determine sono solo l’esempio più evidente delle discrasie sulla conduzione e il rispetto delle norme sulla trasparenza. A ciò si aggiunga che ogni delibera è adottata con la clausola prevista della immediata eseguibilità, che comunque reca le dovute motivazioni di legge”. Nei giorni scorsi il Prefetto di Caserta ha già inviato in municpio una nota con la quale chiede chiarimento in merito ai numerosi rilievi mossi da Merola.
La commissione d’accesso di nomina prefettizia, svolge un’attività d’indagine sull’operato dell’amministrazione locale, valutando la consistenza degli elementi sui quali fondare la proposta di scioglimento, rappresentati dai vizi e dalle anomalie dell’azione amministrativa dell’ente. Della commissione d’accesso fanno normalmente parte vice prefetti, funzionari di prefettura e funzionari delle forze dell’ordine (un funzionario della Polizia di Stato, un ufficiale dei Carabinieri ed un ufficiale della Guardia di Finanza).
La commissione, al termine dei lavori, redige una relazione diretta al Prefetto che, a sua volta, invia un rapporto al Ministro dell’Interno, affinché valuti l’opportunità di giungere ad uno scioglimento.
Alla relazione prefettizia, nel caso di riscontro di elementi che integrino gli estremi dello scioglimento, segue l’emanazione, da parte del Presidente della Repubblica, del decreto che dispone lo scioglimento dell’Ente. Tale decreto viene emanato dal Capo dello Stato su proposta del Ministro dell’Interno, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri. Il decreto stesso viene trasmesso contestualmente alla sua emissione alle Camere e conserva i suoi effetti «per un periodo da dodici a diciotto mesi prorogabili fino ad un massimo di ventiquattro mesi in casi eccezionali» (articolo 143, comma 3, del Tuel) e viene pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Finalità precipua dell’istituto dello scioglimento è quella «[…] di assicurare il buon andamento delle amministrazioni e il regolare funzionamento dei servizi ad esse affidati».
Avverso il decreto di cui all’articolo 143 Tuel è ammessa tutela giurisdizionale da esercitarsi nelle forme ordinarie (ricorso al Tar in prime cure ed eventuale, successivo, ricorso al Consiglio di Stato). Legittimati attivi nel giudizio sono i componenti degli organismi disciolti, mentre i legittimati passivi sono la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministro degli Interni, il Prefetto della provincia di appartenenza dell’ente sciolto, la Gestione straordinaria dello stesso e l’Ente.

 

Guarda anche

TEANO – Appalti e corruzione nella sanità, Bove resta ai domiciliari

TEANO – Non cambia la misura cautelare imposta all’imprenditore teanese. Anche dopo l’interrogatorio di garanzia …