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foto di repertorio

SCUOLA – Buona scuola di Renzi: modifica della legge 107, il caos continua a regnare sovrano

SCUOLA – (di Nino Notargiovanni) Continua la “telenovela” o “commedia” (chiamatela come volete) tra le parti sociali e il governo per il rinnovo del contratto dei lavoratori della scuola. Parliamo di una platea di un milione e più che, dal 2009, anno dell’ultimo contratto, aspetta il “fatidico”  SI. Un “matrimonio” che stenta ad essere celebrato viste le continue divergenze. Purtroppo “la coperta” è corta: poche sono le risorse inserite nella legge di bilancio e più di tanto non si può “tirare” (anche se c’è poco da spezzare). E il rinnovo passa anche per le prossime elezioni parlamentari. Tutti i politici sono scesi al fianco dei lavoratori, anche quelli che hanno governato, smentendo in alcune apparizioni sé stessi. Tutti concordano che bisogna abolire/modificare la legge 107, la famosa Buona scuola di Renzi, non essendo stata all’altezza della situazione scaraventando la scuola nel caos. E ascoltando i vari programmi elettorali, sulla scuola, la fiducia “scende sproporzionatamente” nei confronti di questi personaggi che hanno già fatto, in passato, “sfracelli”. Da un lato Berlusconi, si, purtroppo ancora lui, che con Moratti e Gelmini all’istruzione ha semi-distrutto gli Istituti Tecnici e quelli Professionali, senza tralasciare la riduzione delle ore di Geografia. Dall’altro il “figlioccio” Renzi che pur ammettendo che la legge 107 abbia fallito continua con promesse da “mendicante”. E poi, la ciliegina sulla torta, il mitico Salvini che vuole regionalizzare il tutto creando un sistema scolastico gestito dalle Regioni con graduatorie proprie. I nostri politici, in vista delle elezioni, non affrontano il problema più serio: quello economico; ad oggi il comparto scolastico è quello con lo stipendio più basso d’Europa. Da questo punto bisognerebbe ripartire. Dalla crescita del potere d’acquisto che in questi anni è nettamente crollato. “Senza soldi non si cantano messe”.

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