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ARCE / TEANO – Delitto Mollicone, dalla polvere di rame e calce un aiuto per gli investigatori

ARCE / TEANO – Le ultime analisi dei laboratori, sul corpo di Serena Mollicone, hanno mostrato la presenza di povere di rame e calce. Questo potrebbe indicare che a spostare il corpo dal luogo dell’omicidio (q1uasi certamente la caserma dei carabinieri di Arce) nel bosco dove fu ritrovato, collaborarono più persone. Era giungo del 2001 quando venne scoperto il cadavere della giovanissima studentessa di Arce, uccisa perché voleva denunciare gli spacciatori di droga. Il magistrato Cattaneo ha chiesto quindi una consulenza chimico-merceologica; gli esperti del Ris dovranno stabilire la provenienza di quelle tracce di polvere. Intanto, nelle scorse settimane, è spuntato un altro indagato, il quarto, per l’assassinio di Serena Mollicone. E’ un carabiniere che lavora in un altro comune. L’ipotesi di reato è di concorso in omicidio volontario. Nelle scorse settimane era stata depositata la perizia medico-legale che indicava una compatibilità tra lo sfondamento della porta dell’alloggio della caserma dei carabinieri di Arce e la frattura cranica riportata da Serena. Vanno avanti inoltre le indagini sulla morte del carabiniere Santino Tuzi trovato cadavere nella sua auto nel 2008 ucciso da un colpo partito dalla sua pistola d’ordinanza. Il militare disse di avere visto Serena il giorno della scomparsa, il 1 giugno del 2001, entrare nella caserma dei carabinieri. Due giorni dopo fu trovata nel boschetto dell’Anitrella senza vita con mani e piedi legati e una busta di plastica in testa. Oltre all’ultimo iscritto sono indagati per omicidio e occultamento di cadavere l’allora maresciallo Franco Mottola, la moglie e il figlio, tutti e tre di Teano.

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