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DRAGONI – FRAZIONE “PRIGIONIERA” DEI CONIGLI, SCATTA LA PETIZIONE POPOLARE

DRAGONI – Ad oltre 100 giorni dall’emissione dell’ordinanza di chiusura esecutiva (n°2793 del 03/07/2017, regolarmente notificata il 05/07/2017), la s.c.a.r.l. “Giovani cunicoltori Pomiglianesi”, grande industria insalubre di I classe, continua imperterrita ad operare. La Sez. VIIIª del TAR Campania – Napoli con ordinanza n. 233/2017, confermata dall’ordinanza n. 2245/2017 della Sez. IVª del Consiglio di Stato ha infatti respinto il ricorso proposto dalla Cooperativa, presentato dagli Avv. Fera e Salomé che la vedeva contrapposta all’amministrazione comunale di Dragoni difesa dall’Avv. Stefano La Marca, e ad un cittadino Dragonese “esausto” difeso dall’Avv. Maurizio Ricciardi Federico. L’amministrazione si era fatta portavoce delle istanze promosse dalla comunità dragonese a seguito del disastro ambientale verificatisi nel 2013, allorché l’azienda, incurante di qualsiasi norma igienico – sanitaria, aveva provveduto a disfarsi dei propri liquami industriali speciali, riversandoli con appositi congegni direttamente sulle strade comunali Inserti e S. Ferdinando, oltre che sulla S.P. Genovesi, danneggiando così sia l’ambiente che la salute pubblica. Detti fatti di reato, sono oggetto di diversi procedimenti tutt’ora pendenti innanzi al Tribunale penale di Santa Maria Capua Vetere. A seguito delle indagini svolte dai Carabinieri di Alvignano, coordinati dal maresciallo Marsilio, e dell’intervento di altre autorità tra cui ARPAC ed ASL – dipartimento di prevenzione n. 15, emergeva infatti l’irregolarità  dell’attività industriale della s.c.a.r.l. “Giovani cunicoltori Pomiglianesi” che opera addirittura nel centro storico comunale da oltre vent’anni. Incredibilmente, la s.c.a.r.l. non era mai stata in possesso delle previste autorizzazioni amministrative e sanitarie per lo svolgimento della propria attività! Nel corso degli anni i cittadini di Dragoni avevano già lamentato, con esposti e proteste, l’insalubre situazione cagionata dall’industria, ed in particolare il proliferare degli insetti, i fetidi odori e le nauseabonde esalazioni provenienti dall’industria “Giovani cunicoltori Pomiglianesi”, che quotidianamente erano costretti (e lo sono purtroppo ancora oggi) a respirare, con grave danno per la loro salute. Ora che finalmente la magistratura ha accertato le responsabilità amministrative degli industriali, i cittadini chiedono a gran voce che il loro calvario abbia termine e che vengano apposti immediatamente i sigilli all’abusivo stabilimento. In virtù di quanto detto è scattata una petizione popolare con le firme di numerosi cittadini.

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