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Sessa Aurunca – Garigliano, Venasco “occlude” Verrengia: ecco perchè sbagli

Sessa Aurunca (di Armando Cappelli) – Il coordinatore della protezione civile ambientale, Carmine Venasco, interviene sulla “drammatica” occlusione della foce del Garigliano. Una occlusione che, però, è stata capace ti proiettare – come un tappo sparato dal più frizzante dello champagne – lo “scopritore” del “disastro” sui media regionali. Insomma, questa occlusione qualcosa di buona sembra aver già prodotto. Quella occlusione, sottolinea Venasco, è un bene per il fiume, non un danno.
La protezione civile ambientale, guidata da Carmine Venasco, scrive al Comune di Sessa Aurunca, alla Regione Campania, Alla Provincia di Caserta, all’Agenzia del demanio e all’Ente Parco, per fare chiarezza sui processi di formazione della barra di foce del fiume Garigliano. A differenza di quanto segnalato da Generazione Aurunca e ripreso più volte dai media, sembra che l’occlusione sia un bene, non un male. La barra situata sul lato campano del fiume, definita come “occlusione”, negli ultimi anni ha avuto un incremeto delle dimensioni. Secondo Generazione Aurunca l’occlusione sarebbe pericolosa dal punto di vista idrogeologico, per l’incolumità di cose e persone e alla navigazione. Le argomentazioni del gruppo politico, però si scontrano con la visione più ampia della vita del fiume da parte della protezione civile di Sessa Aurunca. Secondo loro, la barra del fiume non solo dimostrerebbe la capacità dello stesso a trasportare solidi, ma sarebbe anche una naturale riserva di sabbia che il moto ondoso andrebbe a distribuire lungo la costa prevenendo l’erosione e propagando la terraferma verso il mare. Secondo quanto scritto, l’eliminazione della barra innescherebbe una sorta di effetto domino che minerebbe la sicurezza del fiume: eliminando la naturale “occlusione” ed effettuando un dragaggio dell’alveo fluviale per migliorarne la navigabilità si incrementerebbe l’erosione costiera, il fiume assumerebbe un’aspetto più rettilineo,  aumenterebbe la velocità delle acque, la maggiore velocità consentirà una maggiore erosione a monte, la maggiore erosione innescherà movimenti franosi e contemporaneamente metterà in crisi i manufatti come i ponti. Inoltre, abbassandosi il letto del fiume, si abbasserà il livello dell’acqua e così nei periodi di siccità il fiume non alimenterà le falde circostanti ma saranno le falde ad alimentare il fiume. Tanti gli svantaggi e le ripercussioni a lungo termine evidenziati dalla protezione civile che si contrappongono alle preoccupazioni di Generazione Aurunca: mentre la protezione civile parla di rischi idrogeologici qualora la barra venisse eliminata, il gruppo politico parla di rischi qualora la barra restasse. Due posizioni nettamente opposte se si parla di rischio idrogeologico ma che si accentuano ancor di più se si parla di navigabilità. Infatti, mentre Generazione Aurunca parla di difficoltà della navigazione, di imbarcazione arenate e rischi per i naviganti tra i danni creati dall’occlusione, Carmine Venasco parla di incompatibilità della foce con il diporto e con l’ormeggio in quanto zona protetta SIC, ZPS e riserva naturale.

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un commento

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