PIEDIMONTE MATESE – Comunità montane sull’orlo del collasso, i 17 sindaci del Matese marciano su Caserta

piedimonte matese. Comunità montana del Matese in crisi, non ci sono soldi per pagare gli stipendi e le famiglie dei lavoratori sono disperate. Sono disperati anche i vertici dell’ente montano del Matese.
Sindaci in conclave Ieri sera i diciassette sindaci che danno vita all’ente montano del Matese si sono riuniti per programmare la protesta contro lo stallo in cui versa l’ente, nell’indifferenza generale della regione e della provincia.

Domani la protesta a Caserta
E’ stato deciso di organizzare una manifestazione con la presenza di tutti i sindaci sotto il palazzo del governoa Caserta. Al  Prefetto vogliono far conoscere lo stato di disagio in cui versa l’ente montano del Matese e il pericolo che corrono i dipendenti dell’ente.

Il pericolo
Se i fondi della regione non saranno impegnati subito,  entro   il trenta novembre, termine ultimo per il riequilibrio di bilancio, gli stipendi maturati non potranno più essere riconosciuti. Insomma gli operaim, oltre al danno temono anche la beffa.

La politica chiacchierona
Dalla regione, ogni tanto, arrivano proclami in favore degli enti montani assicurando l’erogazione di fondi. Solo promesse che poi non vengono mantenute. Questa in sintesi la protesta dei dipendenti che vogliono certezze per il loro futuro.

La scelta di Pepe
“Una mobilitazione che vuole risposte concrete dal Governatore della Campania. Inoltre, il presidente ha ritenuto promuovere  un incontro informale con alcuni consiglieri regionali che da sempre hanno mostrato attenzione nei confronti degli Enti Montani, mentre venerdì scorso c’è stato un confronto con le organizzazioni sindacali provinciali ed i lavoratori della forestazione. Gli esiti degli incontri e le ultime novità provenienti da Palazzo Santa Lucia sonos tate al centro  della conferenza dei sindaci per una riflessione insieme a tutti i primi cittadini anche perché ci si rende conto che diventa sempre più difficile, per tutti i dipendenti del nostro Ente, sopportare la mancata corresponsione delle proprie spettanze da ormai cinque mesi, mentre si continua ad affrontare con grande disagio un futuro sempre più incerto.

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