Torino / Cellole – Un militare dell’esercito italiano, da qualche anno in servizio a Torino, avrebbe scelto la strada del suicidio per porre fine alla propria esistenza. Sarebbe stati alcuni suoi commilitoni a scoprire il corpo dell’uomo. Avrebbero tentato inutilmente di prestare i necessari soccorsi. Purtroppo Pietro Varone, 43 anni, era già morto. Lascia moglie e un bambino. Ha prestato per molti anni servizio a Perugia, precisamente nella caserma militare di Foligno. Prima di ottenere, solo un anno fa, il trasferimento a Torino. Ed è proprio qui che l’infermiere dell’esercito italiano si sarebbe ucciso nei giorni scorsi. Trovato senza vita nel luogo in cui lavorava da alcuni suoi colleghi (proprio nelle prime ore dell’alba). Per la morte di Pietro Varone, originario di Cellole, 43 anni, in un primo momento si era pensato al malore fulminante, come causa del decesso. Una notizia che ha sconvolto quanti hanno avuto la fortuna di conoscerlo ed apprezzarlo, a cominciare dai tanti amici che aveva lasciato dopo la lunga esperienza nella città della Quintana. “Era un uomo sempre disponibile – ci dicono al telefono – e gentile con tutti. Tra l’altro altro era molto religioso. E lo dimostra il fatto che, poco prima dell’estremo gesto, era tornato dal pellegrinaggio al Santuario della Madonna della Civita. Lascia un vuoto enorme in tutti noi”.
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