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Immagine: NASA/JPL

*Scienza* – Fine della missione spaziale Cassini-Huygens. La sonda che per 13 anni ha esplorato Saturno

*Scienza* (di Armando Cappelli) – Oggi, verso le 12.30, si è concluso il lungo viaggio della sonda interplanetaria Cassini. La missione degli anni ’90 congiunta NASA/ESA/ASI ebbe un costo di circa 5 miliardi di dollari, di cui 250 miliardi di lire furono investiti dall’Agenzia Spaziale Italiana e 360 dall’ESA, il resto dalla NASA.  La sonda era formata da 2 parti: l’orbiter Cassini, in onore dell’astronomo italiano che studiò Saturno, e il lander Huygens in onore dell’astronomo olandese del  che scoprì la sua luna Titano. La sonda fu lanciata il 15 ottobre 1997 e distrutta oggi 15 settembre 2017, dopo 20 anni di servizio di cui 13 dedicati a Saturno. Grande come uno scuolabus, costruita ed equipaggiata con la tecnologia più avanzata del 20esimo secolo, utilizzava una fotocamera digitale in bianco e nero da 1 megapixel; in quegli anni si usavano ancora i rullini nelle macchinette fotografiche ma è anche grazie allo sviluppo di quella fotocamera che oggi possiamo scattare foto con il telefonino. La fonte di energia era di tipo nucleare in quantità sufficiente per garantirne 20 anni di servizio e la trasmissione dei dati raggiungeva la Terra dopo 84 minuti. Per raggiungere Saturno nel 2004, Cassini ha percorso cica 3.5 miliardi di km e, dopo qualche mese di perlustrazione, ha sganciato il lander Huygens sulla sua luna più grande: Titano. Questa luna è quasi delle dimensioni di Marte; ci sono nuvole, montagne, piogge, laghi, mari e fiumi di metano e che il suolo ha la consistenza della sabbia bagnata; secondo gli scienziati somiglia molto alla Terra. L’orbiter ha proseguito con l’esplorazione analizzando Encelado, la luna ghiacciata a -200°C grande 1/7 della luna terrestre, scoprendo che emette geyser di acqua calda mista a materiale organico dell’altezza di circa 200 km, che sotto il ghiaccio l’acqua è liquida e che all’interno della luna c’è una fonte di calore. Potrebbe già esserci la vita o ci sarà in futuro. Saturno invece è una specie di mini sistema planetario, con oltre 60 lune; è formato da gas che diventa liquido quando ci si avvicina al centro; ci sono molte tempeste; gli anelli sono spessi 10 metri; l’esagono al polo nord in realtà è un perenne e immenso ciclone. La decisione di distruggere Cassini in sicurezza è stata presa per non rischiare di colpire Encelado, perché data la probabilità che vi sia la vita, quella luna non deve assolutamente essere contaminata con materiale proveniente dalla Terra. La sonda è stata fatta passare nello spazio tra il pianeta ed il primo anello per 22 volte, avvicinandosi sempre più, fino a raggiungere la velocità di 112mila km/h. Durante queste orbite molto strette si sono potuti rilevare dati importantissimi come la composizione degli anelli e la misurazione del campo elettromagnetico, poi Cassini è entrata nell’atmosfera continuando ad analizzarla. Prima di prendere fuoco ha continuato a trasmettere dati, poi velocemente ha raggiunto i 2500°C trasformandosi in una massa di metallo fuso, infine la temperatura è aumentata fino alla disintegrazione della sonda. Serviranno dai 10 ai 30 anni per analizzare tutti i dati che Cassini ha inviato, nel frattempo già si sta pensando ad una seconda missione.