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PRATA SANNITA – Omicidio Imundi, attesa per il confronto delle perizie tecniche

PRATA SANNITA. Saranno le comparazioni tecniche delle perizie a scrivere, probabilmente, un primo importante capitolo sul caso della morte di Carmela Imundi. Il risultato potrebbe arrivare nelle prossime settimane.
Da un lato le relazioni dei periti della Procura che sostengono la tesi della volontarietà dell’azione messa in campo dal marito della vittima. Dall’altro canto, invce, le perizie dei tecnici di parte che sostengono la tesi dell’incidente, del colpo partito per caso. Una tesi che conferma anche lo stesso indagato: “Mia moglie voleva salvarmi. Io volevo suicidarmi, Carmela mi ha visto e senza esitare ha tentato di strapparmi la pistola dalle mani. Nella lotta è partito il colpo. Io non volevo  farle alcun male”.
Questa, in sintesi, la versione dei fatti secondo  Franco Ferruccio; una versione fornita durante un lunghissimo interrogatorio, durato oltre dieci ore. La tragedia, lo scorso marzo, a Prata Sannita, nella camera da letto della coppia. La donna, raggiunta da un colpo di pistola all’addome è morta poco dopo, durante il trasporto in ospedale. La coppia abitava in una casa nella prima periferia di Prata Sannita e sembrava aver superato, già da tempo, alcuni dissapori che avevano condotto a una momentanea separazione. E’ stato stesso il marito a chiamare i soccorsi; i carabinieri hanno ritrovato l’arma – una pistola automatica calibro 7,65, all’interno della camera da letto, sotto un materasso. Lui, il marito, in evidente stato confusionale. Da qualche tempo, raccontano in paese, il 58enne lottava contro una forma di depressione.  L’ipotesi dell’accusa è di aver ucciso la moglie con un colpo di pistola all’addome, Franco Ferruccio, 58enne, ex guardia giurata.  La 52enne  Carmela Imundi, 52enne, è stata trasportata da una autoambulanza all’ospedale di Piedimonte Matese, dove è giunta però già cadavere. L’omicida è stato immediatamente fermato dai Carabinieri di Piedimonte Matese, in stato confusionale. Dai primi accertamenti, il movente dell’omicidio sarebbe da ricondurre a problemi coniugali che hanno portato al tragico epilogo di questa mattina. La donna lavorava presso l’Istituto d’Arte di Isernia e rappresentava la più importnate fonte di reddito per la famiglia. L’arma usata dal 58enne, una pistola automatica calibro 7,65, è stata rinvenuta dagli stessi Carabinieri, all’interno della camera da letto, sotto un materasso, dove era stata occultata dall’omicida.

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