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RIARDO – Risorse Ferrarelle, Del Gaudio tenta il “furto”

RIARDO. “Nel corso dell’incontro il sindaco di Caserta Pio Del Gaudio ha illustrato al presidente Carlo Pontecorvo le linee di indirizzo della programmazione per lo sviluppo e il rilancio della città e la necessità di individuare percorsi di condivisione, sui temi della cultura, dell’ambiente e dell’impresa, tra pubblico e privato. Temi e argomenti che verranno congiuntamente approfonditi nel corso di prossimi incontri tra il primo cittadino e il patron della Ferrarelle”. Sono le parole del sindaco di Caserta, pronunciate l’altro ieri al termine della visita presso lo stabilimento Ferrarelle di Riardo. Appare evidente che con i comuni sempre in maggiore difficoltà per la mancanza di fondi, i sindaci si muovono alla ricerca di  nuovi mecenati – per la verità sempre più rari – per avere i fondi necessari per “navigare” in una situazione sempre più stagnante. Le parole di Del Gaudio quindi sono state interpretate da molti riardesi come un campanello di allarme  perchè temono che le risorse di Ferrarelle vengano indirizzate altrove. La paura, a Riardo, è che mentre il territorio  viene “prosciugato” attraverso nuovi pozzi, altri paesi godano i “frutti” che Ferrarelle è capace di prendere  a Riardo. Ma la rabbia maggiore deriva dalla constatazione che finora il gigante Ferrarelle, secondo molti riardesi, ha “disertato” appuntamenti importanti attraverso i quali avrebbe potuto  realizzare cose importante per il paese e il suo sviluppo. Un esempio su tutti: quando fu  scoperta la necropoli di Lagoscello, la soprintendenza chiese a Pontecorvo di intervenire per finanziare lo scavo di quella vasta area, ricca di inestimabili tesori. Sarebbero bastati 20mila euro, per passare alla storia e per dare al paese una concreta possibilità di sviluppo. Nulla invece fu fatto oltre che le solite promesse e quelle ricchezze finirono nelle mani dei casalesi. I tesori a Riardo sono ancora tanti e  Ferrarrelle potrebbe “distinguersi” con un minimo sforzo. Ma l’immobilismo prevale, anche grazie alla complicità di amministrazioni  comunali  poco incisive. Così per Caserta diventa facile farsi avanti e forse riuscire ad ottenere ciò che a Riardo spetterebbe di diritto, semplicemente per la sua falda acquifera.

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